Eleanor smentisce i pettegoli

Eleanor smentisce i pettegoli Eleanor smentisce i pettegoli La figlia di Mondale: con Bill siamo amici da tempo, e basta WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nella sit-com presidenziale entra in scena la bella Eleanor, la figlia dell'ex vicepresidente Walter Mondale che fece perdere le staffe a Monica Lewinsky quando andò a trovare Bill Clinton lo scorso dicembre e rimase con lui nello Studio Ovale per quaranta minuti. Premessa: i Mondale sono amici dei Clinton da tanti anni ed Eleanor, cronista sportiva della Cbs, conosce il Presidente da quando era bambina. Eppure la sua fugace apparizione nel Rapporto Starr - sotto «—w—, la maliziosa Insta- JWgmmSm lina «Incidente al Cancello NordOvest» - ha scatenato cliiacchiere a non finire nella capitale. Ecco i fatti narrati nel Rapporto. Il 6 dicembre scorso, quando la storia con il Presidente era ormai in mMmiimaafflaM stalo di avanzala decomposizione, Monica si presentò a sorpresa alla Casa Bianca (Cancello Nord-Ovest, appunto), con una lettera e alcuni regali. La segretaria del Presidente aveva già detto per telefono alla Lewinsky di non venire perché Clinton non avrebbe potuto vederla in quanto era molto occupato con i suoi avvocati. La Lewinsky arrivò lo stesso e gli agenti la fecero entrare nella guardiola. E quando la Currie venne avvertita che la Lewinsky era sotto con il suo pacco di regali, si è scatenato il finimondo. Perché su nello Studio Ovale Clinton non era affatto con i suoi avvocati. Era chiuso con Eleanor Mondale. «Il Presidente ha già un ospite», mandò a dire la Currie, e disse alle guardie di fare aspettare la Lewinsky. Che aspettò quasi tre quarti d'ora. E mentre chiacchiera- 11 procdescriv«incidcancellOvest» co uratore veva un ente al o Nord n Monica va con le guardie una di loro disse en passant che Eleanor Mondale era nella Casa Bianca. La Lewinsky capi subito che Clinton non era con gli avvocati ma con Eleanor «e divenne livida dalla rabbia», dice il Rapporto Starr citando testimoni. «Se ne andò furibonda, chiamò la povera Currie da im telefono pubblico e la coperse di improperi prima di tornarsene nel suo appartamento al Watergate». Oliando Eleanor Mondale uscì finalmente dallo Studio Ovale, la Currie informò il Presidente della «disgrazia» che era accaduta. E il Presidente diven- SSft ■••.:• - rioso» con kj guardie che avevano chiacchierato troppo. La Currie, «quasi in lacrime», disse a Jeffrey Purdie, che in quel momento dirigeva j servizi di sicurezza: «E' così stravolto da quello che è successo s^mmsmsm^^. che vuole licen^^^^^^^^ ziare qualcuno». Più tardi la Lewinsky riuscì a parlare con Clinton al telefono. Il Presidente si arrabbiò con lei per il «casino» che aveva combinato. «Chi vedo non sono affari tuoi», le disse (ma poi fecero pace e quella stessa sera Monica tornò furtivamente alla Casa Bianca, ndr). In una nota al rapporto, il procuratore Starr sottolinea l'ovvio: la Lewinsky sospettava «l'esistenza di mi rapporto romantico» tra il Presidente e Eleanor Mondale. Al che la Mondale è stata costretta a smentire con un comunicato: «Le congetture della signorina Lewinsky sono assolutamente infondate. Ero a Washington per coprire una premiazione al Kennedy Center. Mi sono fermata brevemente alla Casa Bianca per fare un saluto. Le nostre famiglie si conoscono da decenni...», [a. d. r.] 11 procuratore descriveva un «incidente al cancello Nord Ovest» con Monica Eleanor Mondale giornalista sportiva della Cbs. con il padre, l'ex vice presidente Usa

Luoghi citati: Usa, Washington