Pubblico l'ultimo segreto del Sexgate

Pubblico l'ultimo segreto del Sexgate I repubblicani decisi a divulgarlo: si vede Clinton che perde le staffe di fronte alle domande Pubblico l'ultimo segreto del Sexgate II video dell'interrogatorio di Starr WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il video di Clinton che perde le staffe mentre depone sul caso Lewinsky è al centro di una violenta battaglia politica al Congresso. I repubblicani vogliono renderlo pubblico nei prossimi giorni mentre i democratici, spronati dalla Casa Bianca, stanno tentando in extremis di bloccarne la diffusione. Ma è quasi certo che verrà reso pubblico, perché i repubblicani dominano la commissione Giustizia della Camera chiamata a decidere. E potrebbe avere un effetto devastante sull'opinione pubblica. I democratici temono tra l'altro che alcuni spezzoni vengano usati negli spot elettorali da candidati repubblicani alle elezioni congressuali di novembre. Fonti che hanno visto il video descrivono un Clinton «arrabbiato, evasivo, visibilmente impacciato» mentre risponde alle domande del procuratore Kenneth Starr e dei suoi collaboratori. Quando gli chiedono chiarimenti sull'ormai celeberrimo sigaro si vede il Presidente che sbotta, si alza, esce dalla stanza esasperato e torna solo dopo un'ora. Ma nessuno può davvero prevedere l'impatto del video sul pubblico. 1 sondaggi mostrano abbastanza chiaramente che la maggioranza degli americani non ne può più di questa storia. E alla fine le immagini di un presidente messo alle corde da un inquisitore ossessionato dai più intimi dettagli della sua vita sessuale potrebbero danneggiare il procuratore Starr più ancora di Clinton, rafforzando la tesi della Casa Bianca di un «accanimento» repubblicano contro il Presidente. Nel frattempo, mentre la «bat-taglia del video» occupa da 24 ore il centro della scena, continuano gli scontri, le scaramucce e anche i primi ammiccamenti alla Ca mera dei rappresentanti per vedere come uscire da questa crisi costituzionale. I democratici, incoraggiati dalla Casa Bianca, hanno cominciato a tessere le fila di un compromesso per evitare di arrivare all'impeachment - la messa sotto accusa del Presiden te da parte del Congresso. E una delle ipotesi che continua a guadagnare consensi è quella di una mozione di censura nei confronti del Presidente, con l'aggiunta di un'ammenda pecuniaria. Un deputato repubblicano, Frank Murkowsky (Alaska), ha anche introdotto mia risoluzione proponendo una multa di 4,4 milioni di dollari - a tanto ammontano le spese dell'indiiesta Le whisky. Ma non è una cifra reali sta: i Clinton hanno già debiti molto alti e non dispongono di un patrimonio di famiglia. Sono comunque i primi segnali di una trattativa che prende quo ta all'ombra di sondaggi che mostrano gli americani chiaramente contrari all'impeachment (70 per cento secondo l'ultimo Gallup Poli). Ma sia i leader democratici sia repubblicani del Congresso insistono: non si può avviare una trattativa seria se il Presidente non la smette di «cavillare» sulla questione dello spergiuro. I suoi avvocati - dicono - non possono continuare a insistere che il Presidente non mentì quando disse sotto giuramento che non aveva avuto «relazioni sessuali» con Monica Lewinsky. Gli avvocati di Clinton rispondono che sono costretti a negare lo spergiuro perché altrimenti il Presidente sarà incriminato il giorno in cui lascerà la Casa Bianca. E non capiscono perché debbano consigliare al Presiden- te di auto-incriminarsi visto che ha già confessato al Paese di aver avuto una relazione con la Lewinsky. Ma l'ammissione dello spergiuro, alla ime, potrebbe essere il prezzo che Clinton dovrà pagare ai repubblicani per salvare la sua Presidenza. E non a caso i suoi avvocati in queste ultime ore si sono ritirati dietro le quinte. Da ieri la regia della difesa del Presidente è passata dalle mani di David Rendali, il legale personale di Clinton, a Gregory Craig, un veterano del Dipartimento di Stato che viene dalla scuderia di Ted Kennedy. Nel frattempo il Presidente continuerà a mostrare il volto del pentimento e della contrizione al pubblico. La Casa Bianca ha fatto trapelare ieri che due noti pastori protestanti, il reverendo Tony Campolo e il reverendo Gordon MacDonald, hanno accettato di fare da consiglieri spirituali del Presidente. Per insegnargli a resistere «alle tentazioni che lo hanno dominato nel passato». Andrea di Robitant II Presidente arruola 2 consiglieri spirituali per farsi insegnare a resistere alle tentazioni Lo striscione «Impeach» con una bandiera americana e la foto di Hillary Clinton campeggiano su una casa di Park Avenue a New York dove il Presidente si è recato lunedì

Luoghi citati: Alaska, New York