VOLARE SENZA ALI
VOLARE SENZA ALI VOLARE SENZA ALI tempo ragionevole solo una città straniera passando da Linate. Ma nello stesso tempo ne potrebbe raggiungere 41 passando da Francoforte, 21 facendo scalo a Zurigo e 13 atterrando ad Amsterdam. Un Paese che vive di export e che non è in grado di collcgare al mondo i propri cittadini, secondo le loro esigenze, è un uccello senza ali. Normalmente l'unico luogo in cui riesce a volare e una padella. Il blocco di un progetto come quello del nuovo hub internazionale non colpisce tanto e solo le compagnie aeree italiane (che pure sono importanti imprese creatrici di posti di lavoro qualificato), quanto l'adeguatezza strutturale di un Paese entrato, con l'Euro, in una sfida competitiva estremamente dura, solo in teoria combattuta ad armi pari. Le gravi difficoltà nel varo della Malpensa rompono la superficie vetrosa di un problema cosi evidente da essere diventato invisibile: la severa carenza di infrastrutture di servizio nel Paese. Per il governo si tratta di un test-chiave per dimostrare che il bene prezioso della stabilità politica non è un fine in sé, ma corrisponde a una capacità di risolvere i problemi di lungo periodo del Paese. In caso contrario la stabilità è un valore da poco, adatto solo a identificare i responsabili di ciò che non é stato fatto. Anche per le proprie stesse sorti dunque il governo deve prendere davvero sul serio il caso Malpensa. Prima, anni di pessima gestione della cosa pubblica, poi anni di paura ad aprirsi al mercato, poi la necessaria cura di risanamento finanziario, hanno creato gravi handicap negli investimenti pubblici in Italia. Ma ciò che dopo tanti anni si è depositato nella vita collettiva italiana è una forma di irresponsabilità anche più grave: disattenzione nel governo dei problemi di lungo periodo; abitudine a esaltare gli interessi particolari (in questo caso Roma contro Milano) anziché accertare l'esistenza di interessi generali più scomodi, ma più importanti. Infine addirittura una desensibilizzazione dell'opinione pubblica: di fronte al disprezzo con cui il progetto Malpensa tratta i consumatori c'è da chiedersi che cos'altro sia ancora possibile inventare per provocare nei cittadini un equivalente e pericoloso disprezzo nei confronti della politica e della cosa pubblica. L'obiettivo di un hub lombardo era di ricatturare una quota di traffico che oggi è costretto a servirsi di altri scali europei. Due terzi del traffico aereo italiano riguarda il Nord, su alcune rotte per gli Usa partenti da Roma il 90°ii dei passeggeri raggiunge Roma dal Nord. Un'ampia quota di traffico viene così perduta a favore di altri scali europei. La quota di mercato di Alitalia nel traffico aereo del Nord Italia è solo del 33%. L'85% del capitale Alitalia è in mano all'In e il piano di capitalizzazione per 2750 miliardi tra il '96 e il '99 si giustifica anche con la previsione di recuperare duemila miliardi di fatturato annuo attraverso il nuovo hub. Se un marziano atterrasse oggi a Malpensa, c'è una sola cosa più difficile che spiegargli perché si sia costruito un aeroporto senza collegamenti: portarlo a Milano. Carlo Bastasin
Persone citate: Carlo Bastasin
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