«Un vortice di assegni»

«Un vortice di assegni» «Un vortice di assegni» Un rapporto accusa Giordano POTENZA. Il «vorticoso giro» di assegni tra il cardinale Michele Giordano, il fratello Mario Lucio, altri familiari e le Opere di Religione, di cui parlano i pm di Lagonegro nell'inchiesta sull'usura che coinvolge l'arcivescovo di Napoli, è descritto in un'informativa della Guardia di Finanza alla procura della Repubblica. Sono indicati gli assegni «ricevuti» dal cardinale e quelli «emessi», così come emerso dagli accertamenti bancari. Ecco il dettaglio degli assegni «ricevuti» dall'arcivescovo. Conto corrente n° 249.01 presso la Cassa Rurale di Aliano (Matera) e intestato a Mario Lucio Giordano: risultano 11 assegni tra il 10 giugno '94 e il 24 gennaio '96, per 320.443.326 lire. Conto corrente 26/23 presso il Banco di Napob di Sant'Arcangelo (Potenza) e intestato a Mario Lucio Giordano: un assegno di 70 milioni in data 29 gennaio '96. Conto corrente n° 13807/00 presso il Credito Italiano di Napoli e intestato a Opere di Religione: 11 assegni tra il 3 aprile '89 e il 21 maggio '93, per 833.154.047 lire. Conto corrente n° 10/5 presso la Banca della Provincia di Napoli e intestato a Opere di Religione. Un assegno di 98 milioni di lire in data 30 aprile '97. Ecco, invece, gli assegni «emessi» con firma del cardinale (risultata autentica su alcuni titoli, apocrifa su altri). Conto corrente 6728/31 presso la Banca di Roma di Napoli e intestato al cardinale: risultano, tra il 30 agosto '95 e il 3 febbraio '97, tre assegni, per 122.534.000 lire, intestati a Nicola Giordano, nipote dell'arcivescovo di Napob. Sul conto corrente 27/775 presso il Banco di Napoli di Sant'Arcangelo risultano 17 assegni, emessi tra il 29 agosto '94 e il 24 luglio '95, per 577.800.000 lire, intestati a Mario Lucio Giordano, fratello del cardinale. Nell'informativa sono poi elencati 17 assegni, emessi, con firma dell'avvocato Aldo Palombo (morto nello scorso maggio) quale amministratore delle Opere di Religione, tra il 10 marzo '97 e il 26 marzo '98, per 764.750.000 lire. Questi assegni sono tratti tutti sul conto corrente 10/5, delle Opere di Religione, acceso presso la Banca della Provincia di Napob, e sono tutti intestati a familiari del cardinale Giordano: alcuni al fratello Mario Lucio, altri ai nipoti Giovan Battista e Angelo Rosario. Altri ancora, infine, sono intestati alla «Gif Immobiliare», di cui è amministratore Angelo Rosario Giordano (e della quale il fratello dell'arcivescovo, Mario Lucio, è stato amministratore fino al marzo '97). Nell'informativa si spiega che il cardinale «risulta titolare di conti correnti anche presso altri istituti di credito con sede in Napoli» e le Fiamme Gialle evidenziano «una palese sproporzione tra il rilevante importo relativo alla movimenta¬ zione bancaria posta in essere dal cardinale rispetto ai redditi diclùarati ai fini delle imposte (cifre per «lavoro dipendente» dai 17.600.000 lire dell'89 ai 27.500.000 del '94). Intanto, sono stati rinviati (con tutta probabilità a domani) gli interrogatori, previsti per ieri a Potenza, di alcune persone di Sant'Arcangelo che dovranno spiegare i dettagli del progetto di riciclaggio di denaro proveniente da attività della 'ndrangheta, emerso durante l'inchiesta sull'usura in Val d'Agri. Non è escluso che le minacce ricevute da alcuni testi possano aver indotto i pm a evitare loro la «trasferta» a Potenza. [e. s.] I cardinale di Napoli Michele Giordano