Giustizia, la maggioranza trova l'intesa

Giustizia, la maggioranza trova l'intesa Cambia la legge sul finanziamento pubblico, pronto il pacchetto Flick. Pace tra premier e Marini Giustizia, la maggioranza trova l'intesa Nuove norme anticorrotti, ma niente condono e amnistia ROMA. Amnistia, condoni e indulti «non sono all'orizzonte», la depenalizzazione dei reati minori verrà stralciata e forse accantonata, quella del finanziamento illecito ai partiti sfuma ma sicuramente farà parte delle norme anticorruzione, mentre nella notte si lavora ancora per risolvere la controversia più grande che riguarda il 192, la cosiddetta legge «sui pentiti». Il gruppo di lavoro sulla giustizia istituito due settimane fa dal coordinamento dell'Ulivo e allargato a Rifondazione procede a tambur battente tagliando a uno a uno i punti di disaccordo. Così la maggioranza può dirsi ottimista e conta di approvare stamattina il documento comune, diviso in due parti: le norme anticorruzione, scritte dal Prc Meloni e dal Ppi Carotti, già approvate ieri, e quelle che riguardano la riforma della giustizia ordinaria, il cui testo ò stato steso dal Ds Folena. Un «pacchetto giustizia» che ricalca in parte le proposte del programma ulivista e del progetto Flick (ma senza la controversa ipotesi di condono) nonché delle assise sulla giustizia dei Ds, e per un'altra parte le norme anticorruzione già approvate dalla Camera, integrate con altre messe a punto dalla apposita commissione presieduta da Meloni. Fabio Mussi, uscendo dall'incontro di ieri mattina, ostenta grande fiducia: «Abbiamo raggiunto un accordo al 95% ma la perfezione non è mai data. Domani (oggi, ndr) ci riuniremo al Se- nato per varare il documento finale di proposte al Paese per la trasparenza della vita pubblica e per una giustizia finalmente al servìzio del cittadino». Il senatore polare Elia sottolinea la «grande disponibilità» e i «buoni consensi». Il ministro Flick, che ha partecipato a tutte le riunioni, riconosce nelle norme in discussione «una convergenza sia col programma dell'Ulivo sia con le proposte del governo». Per il presidente della commisione giustizia della Camera Giuliano Pisapia, di Prc, «c'era bisogno di un accordo del genere per accelerare l'approvazione dei provvedimenti». Gli argomenti che bollono in pentola sono tanti. C'è la riforma della giustizia civile, di quella penale, nonché dell'ordinamento giudiziario, imperniate sull'arrivo del «giudice unico» dal gennaio 1999 insieme al potenziamento delle sezioni. L'aumento degli stanziamenti alla giustzia in cambio di norme più severe sulle incompatibilità dei magistrati. L'accesso dei non abbienti alla giustizia, la mediazione e la conciliazione in ambito civile, nuove norme sulle investigazioni difensive e le intercettazioni in quello penale. Per quanto riguarda l'anticorruzione, invece, si va dalle norme per la trasparenza (commissione di garanzia che funga sia da organo di controllo sia da osservatorio-banca dati, anagrafe patrimoniale per i funzionari pubblici con sanzioni per chi elude, ma anche norme sul conflitto di inte- resse) alle nuove norme sui bilanci delle società, sulle lobby, fino a una nuova definizione del reato di corruzione. Un nodo controverso, la depenalizzazione dei reati minori è stato più o meno sciolto stralciando sia droga che finanziamento illecito, su proposta di Marianna Li Calzi (Ri). Ma il secondo tema è stato posto nel provvedimento anti-corruzione, il primo non si sa dove andrà a finire e Meloni (Prc) vorrebbe che si av¬ viasse contestualmente un provvedimento generale sulla droga. Insomma, il fatidico 23 settembre, data della messa ai voti della proposta di commissione ui inchiesta su Tangentopoli, si avvicina e la maggioranza, pur accantonando formalmente il problema (se ne occuperà un vertice dei segretari di partito dopo il comitato politico dei Ds di giovedì prossimo), vuol arrivare all'appuntamento del voto con le carte in regola: o per invogliare il Polo a transare sui tempi, visto che altrimenti la maggioranza «farà da sola», o per decidersi a concederla al Polo ma «in un quadro diverso, di una più ampia riforma della giustizia», come avevano già annunciato i capigruppo ulivisti . E magari anche nel quadro di proposte di riforme istituzionali, che - anticipa il diessino Antonio Soda - potrebbero essere presentate prestissimo: «I testi sono già pronti». Ma il nodo resta. Socialisti e Ri- novamento inistono per cercare un accordo col Polo, ma sono decisi a votare «sì», mentre Ds e soprattuto il Ppi sono divisi. E Marini in un colloquio eoa Prodi ieri sera avrebbe ottenuto l'assenso del premier sull'opportunità di dare un via libera alla commissione, condizionato da precisi «paletti» dellla maggioranza. Lasciando all'opposizioen la responsabilità di dire «no». Maria Grazia Bruzzone ili J I ttetetetel J J J J J J IL PACCHETTO GIUSTIZIA NORME ANTICORRUZIONE (già definite) 1 „ NORME SULLA TRASPARENZA t») istituzione di un Garante per la trasparenza e l'efficienza della Pubblica Amministrazione h) anagrafe patrimoniale per amministratori pubblici, politici ed esponenti del governo £} norme sul finanziamento illecito ai partiti e sue conseguenze d) norme sul conflitto di interesse v) sito Internet con bandi gara e delibere varie Pubblica amministrazione; bollettino trimestrale sugli appalti pubblici 2. RAPPORTO PIÙ1 STRETTO FRA PROCEDIMENTO DISCIPLINARE E PROCEDIMENTO PENALE (il primo verrà ancorato al secondo) 3. CONTROLLI ESTERNI AGLI ATTI E ALLE SPESE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (compresi quelli da parte della Corte dei Conti) 4. NUOVE NORME SUI BILANCI DELLE SOCIETÀ E SUL FALSO IN BILANCIO 5« REGOLAMENTAZIONE DELLE LOBBY 6. SEQUESTRO DEI BENI DEGLI INDAGATI PER REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E NUOVA CONFIGURAZIONE DEL REATO DI CORRUZIONE Si tratta nella notte per cercare l'accordo sulla legge 192 per i pentiti Iter accelerato in Parlamento? I premier Romano Prodi

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