Di Pietro: scrivete a me se il fisco vi tartassa

Di Pietro: scrivete a me se il fisco vi tartassa E sulla giustizia: nessun compromesso con il Polo Di Pietro: scrivete a me se il fisco vi tartassa ROMA. Dopo essersi autoproclamato «tutore» dei piccoli azionisti all'assemblea Telecom, il senatore Antonio Di Pietro si ripropone nello stesso molo nei confronti degli imprenditori «perseguitati» dal fisco e apre un apposito «sportello» nella sede romana del suo movimento, l'Italia dei Valori. Lo scrive lo stesso ex pm nella rubrica su «Oggi», «Se il fisco vi perseguita, cari imprenditori, ditelo a me». Nella risposta fa riferimento a una missiva di Angelo Piccinin, presidente del Life che gli aveva segnalato che «a fronte di un credito inesigibile di 400, essendosi rifiutato di anticipare le imposte, ha ricevuto un'ingiunzione di pagamento di 750 milioni». Data «la più complessa situazione ambientale in cui si ritrovano ad operare le piccole e medie aziende con il cerchio stretto al collo della sopravvivenza: o assecondano le richieste di lavorare in nero, o vanno fuori mercato», il senatore scrive: «Di fronte a norme chiaramente vessatorie, evadere le tasse è sbagliato e sterile. Forse sa¬ rebbe meglio ascoltare questi imprenditori finché siamo in tempo». Intanto da Avellino l'ex pm toma sul problema giustizia: «Nessun compromesso è possibile tra maggioranza e opposizione. L'opera della magistratura è trasparente. Non lo è chi si propone come unico obiettivo quello di infangare i magistrati. L'unica garanzia è fondata su un ordinamento che imponga il rispetto dei diritti di ognuno». | li senatore Antonio | Di Pietro

Persone citate: Antonio Di Pietro, Di Pietro

Luoghi citati: Avellino, Roma