Fossa frena sui licenziamenti di Gian Carlo Fossi

Fossa frena sui licenziamenti Fossa frena sui licenziamenti I sindacati: utile la minaccia dello sciopero ROMA. A sorpresa la Confindustria allenta la morsa sul problema esplosivo dei licenziamenti e lancia un messaggio chiaramente distensivo alla vigilia del nuovo «vertice» quadrangolare convocato per oggi fra governo, sindacati, imprenditori e rappresentanti degli enti locali su occupazione e costo del lavoro. «Il sindacato ci dia ima mano - afferma il presidente Giorgio Fossa, intervenendo a Bari all'assemblea nazionale della Uil - per far sì che la magistratura del lavoro funzioni. Se insieme riusciremo a ottenere questo risultato, noi siamo pronti a rinunciare alla nostra richiesta di avere più flessibilità nei licenziamenti, perché basterebbero le norme attuali per risolvere i conflitti». Fossa, dunque, invita il sindacato a «fare pressioni comuni perché ci sia una effettiva facilità nell'utilizzo delle norme esistenti per il mercato del lavoro». Tuttavia, se da un lato offre la disponibilità delle imprese a ritirare la richiesta di sperimentare la possibilità di licenziare un lavoratore assumendone uno e mezzo, dall'altro ribadisce l'ipotesi di «mone¬ tizzare» la risoluzione del rapporto di lavoro, così come avviene in altri Paesi tra cui la Francia. «Non è una questione di oggi - spiega il presidente degli industriali - ma prima o poi la si dovrà affrontare, perché con le attuali regole finisce che le imprese si limitano ad assumere sempre la quota minima indispensabile di lavoratori, mentre se ci fosse maggiore flessibilità in uscita dal mercato del lavoro sarebbero spinte a fare più assunzioni». L'improvvisa apertura di Confindustria sui licenziamenti, dopo tensioni e scontri durissimi, ha trovato immediati riscontri favorevoli da parte dei sindacati. «Noto con piacere - replica Sergio Cofferati, leader della Cgil che la posizione di Confindustria sui licenziamenti è cambiata rispetto ai giorni scorei. Se il problema sollevato dalle imprese riguarda il funzionamento della magistratura, credo sia possibile trovare, con gli strumenti a disposizione, meccanismi che semplifichino i percorsi che oggi regolano i conflitti di lavoro». E, qui, Cofferati suggerisce di istituire anche nel settore privato il sistema dell'arbitrato già adottato nel settore pubblico: «In questo modo si potrebbero risolvere i problemi dell'intasamento dei tribunali del lavoro». Al centro dell'attenzione è anche la proposta del ministro del Lavoro Tiziano Treu di sollevare dai contributi previdenziali le imprese che assumano lavoratori nei prossimi 3 o 4 anni, tanto più che ieri un possibile «placet» è arrivato dalla Ue. Servi- rebbero dai 10 ai 15 mila miliardi (secondo una stima di Forza Italia) per coprire il progetto di sgravi contributivi, ma il ministro della Funzione pubblica Franco BassanLni rassicura subito che i soldi ci sono e verranno dalla riduzione dei t assi di interesse sul debito pubblico e dalla lotta all'evasione. Quindi, riconosce Fossa, si tratta di «un primo passo importante» contro la disoccupazione; ma, a suo avviso, «non è proprio il caso di parlare di un regalo alle impresi»». Fossa, però, individua un punto debole nel limite di tempo previsto per la decontribuzione. «Non credo - precisa - che gli sgravi sui nuovi assunti possano durare solo 3 o 4 anni, ma devono invece proseguile nel tempo ed essere estesi a tutti i nuovi assunti». Cgil, Cisl e Uil confermano i loro giudizi favorevoli, e D'Antoni aggiunge: «La minaccia di sciopero è servita, eccome». Ribatte Cofferati: «Per risolvere i problemi del Paese non occorrono annunci a effetto, che possono solo ingenerare equivoci». Gian Carlo Fossi Il presidente di Confindustria Giorgio Fossa

Persone citate: Cofferati, D'antoni, Giorgio Fossa, Sergio Cofferati, Tiziano Treu

Luoghi citati: Bari, Francia, Roma