«Più sforzi sulle pensioni»

«Più sforzi sulle pensioni» Dopo il 2000 «un forte declino dell'offerta di lavoro in Italia» «Più sforzi sulle pensioni» L Tmi: ok la riforma, ma non basta ROMA. La riforma del sistema pensionistico italiano è stata una «impresa meritoria», ma nonostante questo «le misure adottate potevano essere più sostanziali». 11 «pacchetto Dini», in particolare, «può persino essere considerato un piccolo passo indietro» rispetto alla riforma Amato. E' questo il giudizio a cui giunge un rapporto sul sistema pensionistico italiano del Fondo monetario intemazionale, curato dagli economisti Kenc e Perraudin. Il documento mette in guardia sugli effetti che lo choc demografico generato dagli squilibri infra-generazionali potrebbe provocare sul sistema economico-sociale italiano, richiedendo implicitamente interventi correttivi più sostanziali. Prendendo come riferimento, oltre all'Italia, le altre tre grandi economie europee, Germania, Francia e Gran Bretagna, i due economisti rilevano, attraverso i numeri, l'eccezionalità dei caso Italia. «Il rapporto fra bambini e popolazione in età da lavoro - si legge nel documento - è stato di circa il 60% nel periodo 1965-'85, ma è destinato a scendere al 30% dopo il 2020. Solo in Francia la flessione del rapporto è più ampia». E il peso dei pensionati sulla forza lavoro cresce a mi ritmo ancora superiore. Il rapporto fra gli ultra-sessantacinquenni e la popolazione lavorativa in Italia, si legge nello studio, «cresce più che in ognuno degli altri tre Paesi, salendo dal 23% del 1950 al 60% del 2050, per raggiungere il 75% intorno al 2080». «Lo choc demografico di fronte al quale si trova l'economia italiana produrrà prima una crescita e poi una più ampia caduta dell'offerta di lavoro e capitali nei prossimi decenni. La maggior parte dei vantaggi - spiega il rapporto - è già stata ottenuta e un declino molto accentuato delle tendenze in termini di offerta di lavoro e di capitali è atteso a partire dal 2000». Una situazione che - rileva lo studio, che figura fra i lavori a cura della divisione Europa occidentale deH'Fmi - beneficia delle correzioni introdotte dalla riforma Amato. Un intervento, quest'ultimo, che ha avuto il merito di fermare un sistema che si stava avvitando verso una crisi irreversibile, con effetti positivi per offerta di lavoro e produzione. Passando a prospettive più generali quanto a numero di Paesi coinvolti, ma più ravvicinate nel tempo, un taglio concertato dei tassi d'interesse potrebbe essere una delle misure in discussione al G-7 di inizio ottobre a Washington, con l'obiettivo di irrobustire la crescita e riorientare i flussi di capitale verso i mercati emergenti. Lo ha detto il direttore generale dell'Fmi, Camdessus. Il direttore del Fondo Monetario Michel Camdessus

Persone citate: Camdessus, Dini, Michel Camdessus