Ultimo faccia a faccia per Malpensa di Francesco Manacorda

Ultimo faccia a faccia per Malpensa In Austria la Commissione ascolterà le proposte di Roma. Atteso per domani il verdetto finale Ultimo faccia a faccia per Malpensa Ma Kinnock non è convinto BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A quarantott'ore dalla decisione finale della Commissione europea su Malpensa 2000 la trattativa tra Bruxelles e Roma resta in alto mare; un'eventuale soluzione sembra affidata solo a un'intesa a livello politico. Lontane, ancora troppo lontane, le idee della Commissione e quelle del governo italiano. E ancora più debole che nei giorni scorsi la posizione negoziale del nostro Paese, adesso che su! possibile trasferimento dei voli Milano-Roma da Fiumicino a Ciampino si è aperta una querelle italo-italiana. La svolta, se tale sarà, potrà arrivare solo oggi, in un faccia a faccia tra il ministro dei Trasporti Claudio Burlando e il Commissario europeo che si occupa dello stesso settore, Neil Kinnock. Si incontreranno nella cittadina austriaca di Feldkirch, dove entrambi partecipano al Consiglio informale dei ministri dei Trasporti europei, ed è facile prevedere che troveranno il tempo per un colloquio su Malpensa. Sarà proprio questo incontro tra due politici che nutrono anche un rapporto di reciproca stima l'ultima carta in grado di sboccare una situazione che appare ormai incancrenita e dove i continui dialoghi tra «tecnici» più che a una mediazione hanno portato a un muro contro muro. Il clima che si respira a Bruxelles come a Roma, infatti, non è certo di ottimismo. «E' troppo semplice dire che l'utilizzo di Ciampino al posto di Fiumicino risolverebbe la discriminazione a danno delle compagnie straniere - ha spiegato ieri la portavoce del Commissario ai Trasporti Neil Kinnock -, serve un progetto generale di cui Ciampino e solo un elemento. Quello che non abbiamo ancora visto è un nuovo piano di distribuzione del traffico aereo, ed è proprio di questo che abbiamo bisogno per non prendere una decisione negativa su Malpensa mercoledì)». Nonostante il «jolly» di Ciampino, giocato da Burlando per eliminare definitivamente ogni sospetto di discriminazione in favore dell'Alitalia - che non vedrebbe così più il suo hub di Fiumicino alimentato da Linate - la Commissione non è infatti ancora soddisfatta. La levata di scudi da parte del sindaco di Roma Francesco Rutelli fa temere che l'Italia potrebbe avere più difficoltà di quanto affermi Burlando a spostare la linea Milano-Roma su Ciampino. E inoltre le nove compagnie aeree che hanno presentato i ricorsi in base ai quali si è mossa Bruxelles sono interessate non tanto al vantaggio che Alitalia perderebbe spostando i voli da Fiumicino a Ciampino, quanto ad evitare che Malpensa calamiti tutto il traffico aereo del Nord Italia. Cosi tra Commissione e governo italiano si sta trattando ancora sulla quota di voli che nel periodo transitorio - ossia fino a quando ferrovia e autostrada che collegano Malpensa con Milano non siano pronte - potrà partire da Linate alla volta dei differenti hub europei. Burlando continua a insistere che il 20% dei voli attualmente presenti è il massimo che si pos¬ sa concedere, la Commissione, che chiedeva il 40%, è scesa al 33%, ma su queste due posizioni assunte venerdì i contendenti sono ancora fermi. Sono nodi che andranno sciolti in due giorni. Magari non dando a Bruxelles un piano dettagliato della distribuzione dei voli - come chiede l'ala «dura» del gabinetto Kinnock - ma certo con un nuovo impegno politico di Burlando che integri e sviluppi i punti già affrontati dal ministro con il Commissario nel lungo colloquio della settimana scorsa. Se poi l'intesa non dovesse essere raggiunta per domani mattina alle 10, quando la Commissione si riunirà per la sua seduta settimanale a Strasburgo, il copione appare già scritto. La bocciatura dei decreti Burlando, rinviata in extremis mercoledì scorso, verrà perseguita con assoluta convinzione da Kinnock. E sarà difficile, se non impossibile, per i due Commissari italiani spendere il loro peso per ottenere un nuovo rinvio. In concreto la bocciatura dei decreti Burlando significherebbe che qualsiasi compagnia aerea, non appena avuto comunicazione di dover spostare parte dei suoi voli a Malpensa dal 25 ottobre, potrebbe far ricorso davanti a un giudice italiano, invocando la pronuncia della Commissione e ottenendo un procedimento d'urgenza che blocchi il trasferimento. Burlando ha già fatto sapere che in questo caso è pronto a ricorrere di fronte alla Corte di Giustizia del Lussemburgo e a cercare di ribaltare la decisione della Commissione in sede di Consiglio dei ministri europei, ma in entrambi i casi le sue possibilità di successo appaiono scarsissime mentre il risultato più probabile sarebbe un ritorno dell'Italia - ma da bocciata - al tavolo delle trattative con Bruxelles. Francesco Manacorda Bruxelles frena: «Ciampino è solo un elemento, serve un progetto globale» ★** * * Un'immagine dell'Aeroporto di Malpensa, da tempo al centro di una disputa fra il governo italiano e la Commissione europea