Starr, veleni per Hillary

Starr, veleni per Hillary Starr, veleni per Hillary Nel rapporto raffica di malignità dirette alla sua grande avversaria WASHINGTON. Il diabolico procuratore speciale Kenneth Starr ha inserito nel suo Rapporto sul Sexgate una serie di «polpette avvelenate» ai danni di Hillary Clinton, sua nemica giurata. Alcuni strali sono di natura sessuale, altri appaiono invcece come pure vendette personali. Ma non ci sono dubbi sul fatto che il procuratore abbia colto la ghiotta occasione del Rapporto, per regolare anche alcuni conti che da lungo tempo aveva in sospeso con la «First Lady», sua grande accusatrice. Descrivendo il primo incontro sessuale tra Bill Clinton e Monica Lewinsky, un atto di sesso orale da parte della ragazza nel novembri! del 1995, il magistrato si è intrufolato perfidamente nei segreti coniugali della «prima coppia» d'America, rivelando una frase del Presidente alla stagista: «Era da molto, molto tempo che nessuno mi faceva una cosa del genere». In un'altra sezione del rapporto, Starr ha inserito un'altra pugnalata ai danni di Hillary. Clinton dice infatti a Monica di «avere avuto centinaia di relazioni extraconiugali nella fasi; iniziale del matrimonio». E il Presidente, sempre parlando con la ragazza, aggiunge anche di aver fatto negli ultimi anni uno «sforzo concertato» per restare fedele. Peccato che il risultato, come eloquentemente dimostra il rapporto, non è stato brillante. Altra frecciata per Hillary: il Presidente appare convinto che il suo matrimonio possa sopravvivere solo fino al momento in cui egli resterà alla Casa Bianca. «Quando non sarò pivi Presidente resterò solo», confida a Monica un Clinton apparentemente rassegnato. 11 rapporto descrive una serie di impennate di gelosia di Monica. Non nei confronti della sua «rivale», la gelida Hillary, ma verso altre possibili amanti presidenziali: dalla figlia del¬ l'ex vicepresidente Walter Mondale ad una serie di non identificale dipendenti della Casa Bianca. .Per ogni incontro sessuale tra Clinton e Monica, inoltre, Starr elenca minuziosamente gli spostamenti di Hillary, notando anche che il Presidente preferiva abbandonarsi al «sesso telefonico» con la stagista quando la moglie era in viaggio, dall'Ungheria alla Bolivia, da Las Vegas a Denver. Uno degli incontri avviene a Pasqua, quando Bill e Hillary sono appena tornati da una messa. Un altro segue di poche ore una cena tra il Presidente, la moglie e la figlia per festeggiare il compleanno di Chelsea. E infine Starr inserisce nel rapporto un particolare velenoso: al Presidente «non piacciono le donne col seno piccolo». Starr nota perfidamente che Clinton, ingannando Hillary sulla natura dei suoi rapporti con Monica, ha portato la «First Lady» a fare una serie di affermazioni interessanti sulla vicenda: che se il marito avesse mentito e cercato di celare una relazione «sarebbe stato un atto molto grave», e che «certa gente dovrà vergognarsi quando i fatti saranno rivelati». Era una allusione a Starr. Ma il magistrato ribalta con gusto le carte in tavola. Nell'imbarazzo sono finiti il Presidente, e la «First. Lady». [Ansa]

Luoghi citati: America, Bolivia, Denver, Las Vegas, Ungheria, Washington