Il Polo al premier «Nano se ne vada»

Il Polo al premier «Nano se ne vada» Il Polo al premier «Nano se ne vada» ROMA. Sale di ora in ora la febbre d'Albania Mentre il presidente del Consiglio Prodi si teneva, ieri, in costante contatto con Tirana, e il ministro degli Esteri Dini annunciava che oggi, alle 11, avrebbe parlato a Palazzo Madama della situazione balcanica, in una riunione congiunta delle commissioni Esteri di Camera e Senato, sono volati i primi scambi di accuse. Pollice verso di An e Forza Italia »ntrc la politica del nostro gover.:. Albania Mirko Tremaglia An) ritiene che le ultime vicende albanesi siano la dimostrazione fallimento del ruolo italiano»' eh:-: de l'intervento militare a Tirana, «non soltanto politico», dell'Europa e della Nato. 11 suo collega Maurizio Gasparri se la prende con 0 governo Prodi, la cui «arrendevolezza» ritiene possa produrre altri esodi cù massa di profughi verso il nostro Paese. Rincara Gustavo Selva: «Il governo di Fatos Nano, sebbene abbia ricevuto dall'Italia consistenti aiuti per riorganizzare polizia e forze armate, non e in grado tii assicurare l'ordine pubblico». E invoca la sospensione degli aiuti. Aspre critiche- anche da Forza Italia. Il capogruppo della commissioni Esteri del Senato, Jas Gav/ronski, dopo aver osservato che «il precipitare della crisi albanese rappresenta una nuova, seria, minaccia al processo di distensione internazionale», attacca il governo: «Aver appoggiato in ogni modo, sul piano politico ed economico, l'attuale leadership albanese senza avere in cambio garanzie, soprattutto sul rispetto delle regole democratiche, costituisce una macchia sull'immagine del nostro Paese». Il presidente dei deputati di Fi, Beppe Pisanu, denuncia che «l'assassinio di un alto esponente dell'opposizione getta ulteriori ombre sulla legittimità del governo di Fatos Nano» e incita: «Ora Prodi ha il dovere di esigere non solo l'accertamento delle responsabilità su quanto è avvenuto, ma di condizionare la continuazione degli aiuti in corso al rispetto più rigoroso dei diritti dell'opposizio¬ Al contrattacco il verde Vito Leccese, vicepresidente della commissione Esteri della Camera, che individua in alcuni esponenti della destra italiana la responsabilità di quanto sta accadendo in Albania. «Laggiù è ormai in atto un colpo di Stato - dice - e questo anche per l'irresponsabilità di una pane del centrodestra italiano che ha, di fatto, incoraggiato la volontà eversiva di Sali Berisha». Pierferdinando Casini, segretario del Ccd, non vede altra soluzione. Fatos Nano deve andarsene e l'Italia deve tentare di favorire un'intesa tra le parti in Albania per un governo di unita nazionale. C'è, poi, chi si appella alla saggezza e invita i colleghi a non schierarsi da una parte o dall'altra E' l'atteggiamento che. secondo il capogruppo del Ppi alla Camera Sergio Mattarella, si deve tenere. L'appello è per la pacificazione sociale: «Bisogna, da un lato, aiutare il governo albanese a fare luce sull'assassinio dell'esponente dell'opposizione e dall'altro invitare Berisha ad adoperarsi per far cessare la violenza». Un invito a non considerare l'Albania come nostro «protettorato» e ad appoggiare le iniziative dell'Osce e del Consiglio d'Europa per difendere la democrazia in Albania viene invece dal responsabile esteri di Rifondazione comunista, Ramon Mantovani. Fabio Mussi, presidente dei deputati dei Ds, ritiene che «bisogna assolutamente battersi perché in .Albania venga difesa la legalità democratica». Nello stesso schieramento, il presidente del comitato Schengen Fabio Evangelisti osserva che «anche al cinismo ci deve essere un limite», e prevedendo un intensificarsi degli sbarchi dei profughi albanesi nei prossimi giorni aggiunge: «Il nostro Paese deve sin da ora preoccuparsi di mettere a punto un adeguato filtro e non un muro come vorrebbero le destre, un filtro che dovrà essere capace di distinguere tra profughi politici, cui si dovrà offrire asilo, ed immigrati clandestini». ne». [d. dan.)