Santo rivive l'incubo di fango

Santo rivive l'incubo di fango Santo rivive l'incubo di fango Fiume d'acqua e detriti, 260gli sfollati NEL PAESE SFOLLATO SARNO DAL NOSTRO INVIATO La grande paura è tornata sabato notte, poco dopo le 23, quando gli abitanti della frazione Episcopio hanno sentito un brontolio sinistro proveniente dal monte che domina il paese. «'A lava, 'a lava di fango»; il grido è risuonato di strada in strada, fra i muri dei palazzi semidistrutti dalla frana del 5 maggio, da quel maledetto fiume di fango che uccise più di centocinquanta persone. Ma questa volta la montagna è stata meno spietata di allora: dai suoi fianchi feriti è colato un torrente di acqua e detriti che ha invaso una parte di Episcopio, via Tuostolo, e la contrada San Vito. Non sarebbe accaduto nulla se i canali di scolo fossero stati completamente liberali dal terreno franato quattro mesi fa. Ma i lavori non sono stati ancora ultimati e l'acqua piovana non ha trovato altro sfogo che la strada. Questa volta la melma non ha fatto vittime: non ha incontrato nessuno sul suo cammino, la gente terrorizzata dalla pioggia violenta caduta per l'intera giornata era sul chi vive sin dal pomeriggio, pronta a fuggire al primo segnale d'allarme. Anche la protezione civile ha fatto bene il suo lavoro: gli abitanti di via Tuostolo, duecentosessanta persone, hanno trovato i pullman ad attenderli nei punti di raccolta previsti dal piano di evacuazione. Molti hanno atteso il mattino a casa di amici e parenti, cento sfollati si sono sistemati nelle aule della scuola media «Baccelli». Che Sarno dovesse prepararsi a una lunga notte da incubo lo si era capito dal primo pomeriggio di sabato. Nuvole nere minacciavano la montagna, e una pioggia battente cadeva sulle case semidiroccate della frazione Episcopio, nella parte più alta ed esposta del paese. «Si, c'erano tutti i presupposti perché accadesse qualcosa», conferma Giuseppe Mancusi Barone, presidente dei comitati per la rico¬ struzione di Sarno nati dopo l'alluvione di maggio. Mancusi Barone racconta di avere preso contatti con il Comune e con la protezione civile già nel primo pomeriggio: «Nessuno ha voluto darmi retta. Chiedevo informazioni su quello che stava accadendo e sulle misure da adottare, ma era tutto inutile. Qualcosa si è mossa solo in serata, quando sono riuscito a parlare con il presidente della Regione Antonio Rastrelli». Poi, in nottata, la nuova frana che ha seminato il panico in via Tuostolo. Il pluviometro di Pian del Prato, sulla vetta della montagna, ha segnalato una punta massima di 61 millimetri di pioggia. Quasi contemporaneamente un torrente di melma al¬ ta un metro ha cominciato a scorrere lungo la strada. Il sindaco, Gerardo Basile, ha firmato subito le ordinanze di sgombero per quarantotto famiglie. «Fortunatamente il fenomeno non è frutto di un nuovo smottamento della montagna - ha spiegato il funzionario della protezione civile Cosimo Gorizia, responsabile del Com di Sarno -. Si tratta di terreno già distaccatosi dal costone il cinque maggio, ma trascinato a valle dalla pioggia solo questa notte. Episodi come questo pur¬ troppo si verificheranno ancora in futuro, ma non ci troveranno impreparati». Ieri mattina la tensione è salita alle stelle a Episcopio. Come al solito nei momenti di emergenza, gli abitanti della frazione più colpita dalla tragedia di quattro mesi fa si sono radunati sul sagrato del duomo. E ancora una volta si sono posti la stessa domanda: «Quando ci metteranno al sicuro dalla montagna e libereranno quei benedetti canali di scolo?». E' la stessa domanda che ieri pomeriggio i rappresentanti dei comitati e una cinquantina di abitanti di Episcopio hanno fatto al sottosegretario alla protezione civile, Franco Barberi, arrivato a Sarno in elicottero. Ma Barberi, dopo un colloquio con il presidente della Regione, con il prefetto di Salerno e il sindaco, ha fatto sapere ai delegati che doveva partire di lì a poco per la Basilicata colpita dal terremoto. Sono volate parole grosse, qualcuno ha gridato la sua rabbia contro Barberi che, prima di salire sull'elicottero, ha tentato di rassicurare la gente. «I lavori eseguiti fino a ora hanno migliorato il drenaggio della montagna - ha spiegato -. Dicono che c'è stata una carenza di informazioni? Alla cittadinanza è stato già spiegato il piano di lavoro per la ricostruzione e la messa in sicurezza del paese. Insomma, mi pare proprio che le cose stiano funzionando bene». In serata il sindaco ha revocato l'ordinanza di sgombero per gli abitanti di via Tuostolo, ma la maggioranza dei senzatetto non ha voluto rischiare. «Voi non sapete cosa vuol dire trascorrere una notte con l'angoscia che da un momento all'altro la casa venga travolta dal fango - ha detto una donna minuta e impaurita che con la madre, il marito e due figli si è rifugiata nella scuola -. Rastrelli e Barberi dicono che non c'è rischio per la gente di Episcopio? Che vengano a dormirci loro lassù. Li ospitiamo volentieri». Inutilmente il sindaco ha provato a tranquillizzare gli sfollati: «Il rientro immediato nelle case di via Tuostolo non presenta alcun rischio. Ad ogni modo, chi vuole rimanere nella scuola si accomodi». La paura è tornata anche negli altri paesi colpiti dalla frana del 5 maggio. A Quindici, Siano e Bracigliano gli abitanti hanno spiato con angoscia per tutto il giorno il cielo plumbeo che non prometteva niente di buono. Ma nonostante la pioggia insistente i sindaci non hanno fatto scattare l'allarme per l'evacuazione. «La situazione è sotto controllo», ha assicurato un funzionario della protezione civile. Fulvio Milone l'allarme sabato notte, subito scattato il piano di evacuazione della Protezione civile Tornano le polemiche contro Barberi «I canali di scolo sono ancora intasati dal 5 maggio» V.-.,':'.v. -: : ■:V.J:>-':*V f^'-i^vi-Tx Ancora scene di desolazione a Sarno Nell'immagine a fianco un uomo che ha cercato per ore di ripulire dal fango la sua abitazione A lato alcuni abitanti del paese già travolto e semidistrutto lo scorso 5 maggio

Luoghi citati: Basilicata, Fiume, Pian Del Prato, Salerno, Sarno