«Tornate a scuola con gioia»

«Tornate a scuola con gioia» Nel discorso dell'Angelus Wojtyla fa un accenno anche ai finanziamenti agli istituti privati «Tornate a scuola con gioia» // Papa agli studenti: è un dono grande CASTELGANDOLFO DAL NOSTRO INVIATO Si toma a scuola, ne parla anche il Papa nel suo Angelus a Castel Gandolfo, tacendo un accenno, ma giusto un accenno alla questione dei finanziamenti agli istituti privati, a grandissima maggioranza cattolici. Un «Angelus» da fine estate, e in parte da fine vacanze anche per Giovanni Paolo II. -«Angelus sotto qualche ombrello, con la pioggia», ha scherzato all'inizio. Domenica prossima il Pontefice sarà a Brescia, per ricordare i cento anni dalla nascita di Paolo VI; quindi questi giorni piovosi e ventosi rappresentano anche per lui la fine della parziale libertà di Castel Gandolfo rispetto alla «prigione» vaticana. «Desidero quest'oggi dedicare il mio pensiero ai ragazzi e ai giovani che in questi giorni tornano a scuola con l'augurio di un anno scolastico ricco di impegno e di frutti - ha esordito, come un nonno bonario Papa Wojtyla -. Cari studenti, stimate la scuola, tornateci con gioia, ritenetela un dono grande, un diritto fondamentale che certo comporta anche dei doveri». La parte centrale del suo discorso ha riguardato l'analfabetismo: «Pensate ai tanti vostri coetanei che in non pochi paesi del mondo mancano persino del minimo di istruzione. L'analfabetismo è ima piaga, un handicap pesante che si aggiunge a quello della fame e di altre miserie». Secondo il Pontefice infatti con l'analfabetismo è in questione «non solo qualche aspetto dell'economia e della politica, ma la dignità stessa dell'essere umano. Il diritto all'educazione è diritto a essere pienamente uomini». Dunque auguri, cari alunni. Non ha dimenticato gli insegnanti, e forse anche le voci di possibili tagli gli «esuberi» alla Pubblica istruzione, previsti dalla prossima Finanziaria, sono altissimi: «La vostra è una grande missione. Bisogna che la società ne prenda sempre più consapevolezza e dia alla scuola quanto le occorre per essere all'altezza dei suoi compiti. Ciò che si spende per l'educazione è sempre un fruttuoso investimento». Infine la questione delicata della scuola privata, affrontata partendo da lontano, e cioè dai «valori». «Tante cose, nell'ordinamento scolastico, si possono, probabilmente si devono rivedere - ha detto Papa Wojtyla -. Una cosa però deve essere chiara: la scuola non può limitarsi a offrire ai giovani nozioni nei diversi rami dello scibile, deve anche aiutarli a cercare nella giusta direzione il senso della vita». Una responsabilità speciale, soprattutto «in un'epoca come quella attuale in cui grandi cambiamenti culturali e sociali rischiano talora di porre in dubbio persino i valori morali fondamentali». Ed è per questo, secondo Giovanni Paolo II, che «la famiglia detiene il compito primario e inalienabile dell'educazione. Ecco perché i genitori hanno tra l'altro il diritto-dovere di scegliere la scuola che meglio corrisponde ai propri valori e alle esigenze pedagogiche dei figli». Un tocco sfumato; e che forse riecheggia un certo pessimismo da parte della Chiesa sul tema. Scrive Vincenzo Zani, Direttore dell'Ufficio Cei per l'Educazione, su «Avvenire»: «L'iter parlamentare, iniziato nel marzo scorso, ora segna il passo e si ha la netta impressione che, purtroppo, si tenda a spostare i tempi per una decisione ritenuta politicamente rischiosa e scomoda, sussistendo ancora condizionamenti ideologici». E forse, si può aggiungere, qualche difficoltà nello «scaval¬ care», senza una modifica formale del Parlamento, la Costituzione italiana, che afferma il diritto per gli istituti privati a operare «senza oneri per lo Stato». Zani indica poi nel problema dell'obbligo scolastico e nei «contenuti essenziali per la formazione di base» altri due nodi importanti per la scuola italiana. Marco Tosatti La rivoluzione più grande riguarda l'esame di maturità: tre prove scritte e all'orale si portano tutte le materie Giovanni Paolo II ieri si è rivolto agli studenti per l'inizio dell'anno scolastico Da oggi via alle lezioni in nove regioni. L'Umbria ha anticipato tutti, cominciando la scorsa settimana

Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Marco Tosatti, Paolo Vi, Papa Wojtyla, Vincenzo Zani, Wojtyla, Zani

Luoghi citati: Brescia, Castel Gandolfo, Umbria