Famiglia e amori gioie e dolori

Famiglia e amori gioie e dolori IL PALAZZO Famiglia e amori gioie e dolori NDOVINELLO per tempi d'intimità mediatica e privata pubblicità. Cosa hanno in comune: 1) la confessione a Sette della moglie di Antonio Guidi, ex ministro in «fuga d'amore»; 2) la dichiarazione a favore della Lazio dell'onorevole Fini sul caso Nesta, il calciatore infortunatosi in Nazionale e per il quale la società ha chiesto un risarcimento di 13 miliardi; 3) la nuova disposizione del Quirinale secondo cui, come scrive Panorama, i figli primogeniti (e le figlie, specifica il nuovo ordinamento) degli ex Presidenti della Repubblica avrebbero diritto a un'automobile con autista? Semplice: tutti e tre gli episodi registrati, interpretati e rielaborati in modo più o meno malizioso dai mezzi d'informazione nel corso dell'ultima settimana, hanno in comune il tema della famiglia nella sua inesorabile ambiguità. Chi di famiglia colpisce, cioè, di famiglia rischia di essere colpito. Nel merito delle varie circostanze si tratta, naturalmente, di cronaca minuta e minore. E tuttavia della Famiglia, con la effe maiuscola, Antonio Guidi è stato addirittura il ministro ai tempi del governo Berlusconi. Innumerevoli le foto domestiche distribuite a quel tempo e i congiunti (dalla mamma Nilde alla figlia citata anche al vertice del Cairo) via via posti all'attenzione del pubblico. Non più di un mese fa Guidi lamentava che la parola «Famiglia» fosse sparita dalla dizione ministeriale. Passa qualche giorno e viene «pizzicato» sul Messaggero dal king of paparazzi, Barillari, con la sua assistente. E' crisi coniugale, conferma ai rotocalchi la bella moglie Paola, molto più civile e comprensiva, per la verità, di Teresa Noce che nel 1953 fu costretta a sfogarsi con la stampa borghese per l'infedeltà del marito Luigi Longo. Con il caso dell'incolpe vole calciatore Nesta, la famiglia Fini ha invece tutta l'aria di entrarci per via della conclamata «lazia lità» della signora Daniela, I grandissima tifosa nonché I presidentessa della squa¬ dra di calcetto «over 35» della società. Il punto, però, è che nel sostenere la legittimità del risarcimento miliardario (la Lazio è quotata in Borsa), il presidente di An, in trasferta a Lisbona per ragioni di euro-gollismo, non ha ritenuto di far riferimento a questo suo background coniugale. Anzi, con i giornalisti si è dichiarato osservatore neutrale; di più: tifoso del Bologna. Per quanto riguarda, infine, le auto del Quirinale in dotazione ai primogeniti degli ex Presidenti, dal settimanale della Mondadori (che riporta anche un commento di «ambienti vicini a Cossiga» sulla figliola di quest'ultimo, Annamaria, che d'ora in poi non viaggerà più in Cinquecento) sembrerebbe di capire che la familistica disposizione abbia anche valore retroattivo. Da Giulio Einaudi, perciò, a Marianna Scalfaro, passando per Mauro Leone. Ora, le circostanze possono sempre essere non vere, imprecise, forzate, omesse o semplificate. Di solito la realtà è più complessa del giornalismo. Ma, nella dura lotta che si combatte in questi specialissimi tempi tra pubblico e privato, non c'è privacy che tenga. Così, anche senza malanimo o partito preso, capita che le leggi spietate della visibilità decretino una specie di contrappasso. Da veicolo di consenso, perciò, o modello d'identificazione offerto inevitabilmente agli sguardi, il pavente-testimonial si volge nel suo contrario. E nella logica della famiglia a doppio taglio il dramma dei Guidi rischia di diventare lagna, l'energia di Daniela Fini debolezza, la dedizione di Marianna Scalfaro inutile privilegio. Filippo Ceccarelli Bili |

Luoghi citati: Lazio, Lisbona