Casini «disponibile»

Casini «disponibile» Casini «disponibile» «Ma il governo affossa ogni possibile dialogo» ROMA. «Scalfaro sa bene quanto ci stia a cuore la collaborazioni; istituzionale, ma l'ostacolo alle riforme e il triangolo rielle Bermudi: Prodi-Flick-Di Pietro. E' li che naufraga ogni dialogo». La festa nazionale della Vela è finita e, davanti alle telecamere, Pierferdinando Casini risponde al Capo dello Stato che, in un'intervista a Repubblica ha richiamato ancora una volta i partiti a riprendere la strada delle riforme. Una linea «mediana», quella del Ccd, più morbida di quella che Fini aveva spiegato qui tre giorni fa e di quella di Berlusconi, per il quale le riforme le farà il Polo quando avrà la sua maggioranza, tranne forse la legge elettorale. Il segretario della Vola sembra quasi candidare il suo partilo a fare da pontiere. Ma fino a im ceno punto. «Noi sappiamo distinguere fra l'opposizione sociale che faremo nel Paese e i problemi istituzionali, che sono cosa diversa - dice -. Ma l'ostacolo principale resta il governo. E se il centro-sinistra il 23 settembre non voterà per la commissione di inchiesta su Tangentopoli, difficilmente si potranno ricreare le condizioni per riaprire quel dialogo». «Dialogare con chi agita bastoni nodosi è difficile» dice il vicesegretario Marco Follini. Il governo. In generale, che l'opposizione spari contro clii sta sulla plancia di comando è nonnaie e Casini, che partecipa alla campagna d'autunno del Polo, non si esime. Sulla scia di Berlusconi. «Un anno fa ci davano per morti. Il governo era avviato al traguardo dell'Euro e la nostra opposizione pareva eterna e forse anche inutile. Un anno dopo l'aria è cambiata, in crisi è l'Ulivo», esordisco mentre si spengono lo note di Lucio Battisti, cui anche la Vela ha voluto rendere omaggio. E giù batoste. I meriti dell'ingresso nell'Euro per Casini «sono dei cittadini che hanno tirato la cinghia e pagato alte tasse», ma ora «si lavora solo per lo Stato» e l'Italia ha il più alto indice di disoccupazione d'Europa, i lavori pubblici sono tenni e «Ronchi è il campione dell'immobilismo», contro Visco «esempio di confusione», «Robin Hood che vorrebbe togliere ai ricchi per dare ai poveri», il Ccd presenterà una mozione di sfiducia e si impegna a portare nelle strade i giovani per la manifestazione generazionale invocata dal commissario europeo Mano Monti. Quanto a Prodi, «lasci stime l'Ulivo mondiale con Clinton, che ha altri problemi». Ma il punto vero, il buco nero in cui si inabissa quella disponibilità al dialogo sulle riforme che Casini manifesta apertamente, è la giustizia. Che non è solo mi problema di Berlusconi, (anzi: «grandi industriali hanno risolto le loro pendenze giudiziarie, Berlusconi che è il capo del Polo no»). E dietro le difficoltà sulla giustizia per il leader del Ccd c'è qualcosa di più profondo: c'è la presunzione luciferina della sinistra di essere migliore degli avversari», un atteggiamento «moralista e giustizialista» che por Casini «risale a quando i! Pei di Berlinguer, non potendo contrapporre la bandiera sovietica a quella dell'Occidente, si invento quella dogli onesti, incontrando su questo terreno i fedayn del Ppi, eredi di Dossetti». Ma se il 23 settembre «prevarrà l'arroganza di Di Pietro - grande moralista con la vocazione deU'immorahtà», additato con Prodi e Flick come terzo vertice del triangolo maledetto, tutto è destinato a bloccarsi. Casali ha lui messaggio anche per Cossiga: «non possiamo votare questa finanziaria che contrastiamo socialmente nel Paese», gli rispondo. E, avvisa: «se si rompe questo bipolarismo, non si potrà farne un altro». Por questo il Ccd «vuol restare fedele al Polo», impegnandosi invoce «a fare da ponte con chi ne sta fuori» e a «costniire una casa comune dei moderati, oltre Fi, An e Ccd, con Lega e Udr: Ma ora non ci sono le condizioni». Maria Grazia Bruzzoue

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