«L'uomo deve la parola al cane»

«L'uomo deve la parola al cane» Nuova teoria «L'uomo deve la parola al cane» LONDRA. I cani, già considerati i migliori amici dell'uomo, potrebbero avergli dato anche la parola: secondo una rivoluzionaria teoria i lupi selvatici sono alla base del successo dell'«Homo sapiens sapiens» sull'uomo di Neanderthal, estintosi proprio perché incapace di socializzare con i progenitori dei cani domestici. Lo riferisce il domenicale britannico Sunday Telegraph, sulla base delle ricerche sul Dna dei cani condotte dal veterinario australiano David Paxton che lavora in Nuova Guinea. Secondo questa teoria, l'alleanza con il lupo poi diventato cane permise ai nostri progenitori di rinunciare in gran parte all'olfatto, dando vita a una evoluzione facciale gravida di conseguenze: essa infatti aprì la strada a una abilità molto più sofisticata, la parola. I neanderthaliani, rivali dei nostri antichi progenitori, conservarono invece caratteristiche del viso (come il naso molto marcato) che ostacolarono molto la comunicazione orale. Attraverso le parole fra i «sapiens sapiens» diventarono possibili organizzazioni molto più complesse e alla fine gli uomini di Neanderthal uscirono sconfitti dalla lotta per la sopravvivenza. In Europa si ritirarono davanti all'avanzata degli uomini di Cro Magnon fino alle spiagge di Gibilterra dove furono trovati i loro ultimi resti. Secondo Paxton il Dna permette di ricondurre tutte le razze di canine a un'unica lupa vissuta 100.000 anni fa. Gli uomini si accorsero che i lupi erano d'aiuto nella caccia e nella guardia e cominciarono ad addomesticarli. Il Sunday Times riporta i pareri di altri scienziati che definiscono la teoria ardita ma verosimile. [Ansa]

Persone citate: David Paxton, Paxton

Luoghi citati: Europa, Gibilterra, Londra, Nuova Guinea