Todi: dimenticato il Belgio di Cristiano Chiavegato

Todi: dimenticato il Belgio Todi: dimenticato il Belgio «Non osavo sognare una doppietta qui» MONZA DAL NOSTRO INVIATO Il lavoro, per i meccanici, non finisce dopo la corsa. Anzi, resta tutto da fare, sino a notte, con tanto materiale da riporre con cura, ogni cosa da controllare, perché è anche con la precisione e l'impegno più umile che si vincono le corse. Ma alla Ferrari regna la felicità. «Non ci aspettavamo un simile risultato - dice Gianni Petterlini, detto Attila, capo meccanico della vettura di Schumi -. Adesso palla al centro e ricominciamo. Anche per noi è stata la gara più bella, grazie alla gente, ai tifosi. Quando anche Irvine ha superato Hakkinen abbiamo cominciato a fare i conti e tutti tornavano... E come se ci avessero condonati i 10 punti persi in Belgio». Più in là, Ross Brawn, direttore tecnico della squadra corse, è quasi in lacrime. «Mi avevano detto che Monza rappresentava una tappa diversa del Mondiale di FI afferma l'inglese - ma non potevo pensare a un simile entusiasmo, a questa folla incredibile. Per noi tutti, italiani e stranieri, che lavoriamo a Maranello, questa è una spinta enonne. Adesso faccio una promessa: voglio imparare presto la vostra lingua per esprimere in modo migliore ciò che sento». Jean Todt ò ancora impregnato dello champagne versatogli addosso dai tre del podio, ma è un «profumo» buono. «Avevo detto - afferma il capo della Gestione Sportiva - che ero già contento per la pole position. Non pensavo che avremmo ottenuto il primo e il secondo posto in gara. E' la seconda volta della stagione che facciamo una doppietta. Un risultato importante perché ci consente di raggiungere Hakkinen nella classifica piloti e di portarci a 10 punti dalla McLaren in quella costruttori». La sfida continua, dunque. «Sì, il campionato è aperto. Uscire da Monza in questa situazione qualche tempo fa era impensabile. Sono molto orgoglioso del lavoro della squadra. Alla partenza abbiamo tremato. Poi ho pensato che due settimane fa in Belgio ero convinto che la gara fosse finita ed è andata nella maniera che tutti sappiamo. Allora mi sono convinto che questa non era ancora giocata al via. Dobbiamo tuttavia tenere i piedi per terra, l'ho già detto più volte da quando ò cominciato il campionato. Anch'io sono commosso: ti riscalda il cuore vedere questo entusiasmo perla Ferrari. Sono felice per la squadra, per i ragazzi che erano in tribuna e lavorano giorno e notte per darci la possibilità di sognare. Un sogno che stavolta rimane vivo». Nessuna recriminazione per il risultato perso in Belgio? «Recriminare non porta a nulla. Michael ha vinto e non so da quanto tempo un solo pilota non si aggiudicava sei corse con la Ferrari nella stessa stagione (dai tempi di Ascari nel 1952, ndr). Questo per il momento ci basta». Avete sempre detto che; la McLaren ha la vettura migliore e che voi compensate con il pilota e la squadra. Qui avete dominato per tre giorni, significa che c'è stata una svolta anche tecnica? «Sapevamo che Hockenheim e Monza avrebbero rappresentato per noi ostacoli difficili da superare. In Germania siamo andati male, qui ci è anche andata bene: venerdì avevamo non troppa benzina sulle vetture, sabato abbiamo fatto la pole in condizioni particolari, in corsa abbiamo vinto dopo una brutta partenza. Io credo che le McLaren siano ancora leggermente superiori. Adesso andremo per tre giorni al Mugello a provare novità aerodinamiche e di sospensioni. Mi auguro che fra due settimane a Nuerburgring la situazione sia ancora migliore. Dobbiamo ringraziare la Goodyear per il grande progresso delle gomme e i nostri motoristi che stanno portando avanti un ottimo lavoro». 11 momento più bello? «Il podio risponde Todi -, sembrava una festa di famiglia, con Michael, Eddie e Ralf». Per lei, che qualche volta è slato criticato, si tratta di una rivincita? «No, sono troppo vecchio per questi giochi. Ma ammetto che da molto tempo non ero così contento. E posso dire che ce lo meritiamo. Nessuno nella vita può piacere a tutti. Abbiamo una bella squadra e grazie al presidente Muntezemolo che mi ha dato molto spazio, mi trovo bene». Cristiano Chiavegato

Persone citate: Ascari, Gianni Petterlini, Hakkinen, Jean Todt, Ross Brawn, Todi

Luoghi citati: Belgio, Germania, Maranello, Monza