«Per l'agricoltura 3000 miliardi» di Maurizio Tropeano
«Per l'agricoltura 3000 miliardi» Il governo programma investimenti fino al 2002. Bedoni: troppe tasse «Per l'agricoltura 3000 miliardi» Ma la Coldiretti è pronta alla guerra: cambi l'Irap ROMA. Oltre 3000 miliardi fino al 2002. E' la cifra messa a disposizione per l'agricoltura dal disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri che prevede la razionalizzazione degli interventi nel settore. In pratica, una «mini-pluriennale» che ha come obiettivo quello di «definire l'intervento pubblico in agricoltura dclinandone l'ammodernamento, la crescita dell'occupazione e lo sviluppo delle aree depresse», come spiega il ministro delle Risorse agricole, Michele Pinto. Tutto questo, però, non basta a rasserenare i rapporti tra il governo e le organizzazioni agricole, anzi, il barometro tende alla bufera. Il problema? L'Irap, parola di Paolo Bedoni, presidente della Coldiretti. Spiega: «L'introduzione della tassa regionale por il settore agricolo ha rappresentato un incremento medio delle imposte pari al 398 per cento. Tutto questo è intollerabile. Noi abbiamo detto, che nell'ambito del tavolo agricolo, siamo disposti a discutere una nuova politica fiscale ma ciò non può avvenire con interventi che diventano un vero e proprio colpo di mano». Aggiunge: «Ci sembrava che il Governo avesse capito l'errore e fosse pronto a porvi rimedio, come dimostra l'impegno esplicitamente assunto dal presidente del Consiglio nel suo intervento alla nostra assemblea. Ora ci attendiamo che il Governo mantenga questo impegno». Altrimenti? «A questo punto - va all'attaco Bedoni - la questione fi- scale per noi è pregiudiziale. Noi non vogliamo rompere il quadro istituzionale di concertazione ma dobbiamo subito rimuovere questa difficoltà che rischia di introdurre in questo quadro elementi impropri di conflitto». E questa è sicuramente una variabile di cui il ministro dovrà tener conto anche se Pinto si augura «un rapido iter parlamentare del provvedimento. Il ddl - spiega nasce dall'esigenza di costruire un definitivo progetto per la competitività di tutte le componenti del settore». La replica di Bedoni e immediata: «E' sulla questione fiscale che si gioca il rilancio del settore agricolo. E l'Irap non favorisce certo la competitività». Cifre alla mano il presidente Coldiretti Bedoni spiega: «I primi dati dimostrano come per l'agricoltura l'Irap si configuri come una nuova tassa e non certo come imposta sostitutiva. Purtroppo le nostre preoccupazioni si sono rivelate giuste: l'Irap va a colpire proprio le imprese maggiormente impegnate sul terreno dell'innovazione e della competitività sul mercato. Non solo, danneggiate sona anche le imprese a carattere familiare dei settori vitivinicolo, ortofrutticolo e zootecnico». Secondo le stime della Coldiretti tutte le imprese agricole hanno subito pesanti incrementi d'imposte. Lo piccole aziende che producono un reddito sotto i venti milioni pa- gano il 145% di tasse in più. Le più tartassate sono quelle con un reddito compreso tra i 100 e i 150 milioni di lire: l'aumento raggiunge il 732 per cento. Duramente colpite anche le imprese con reddito oltre 500 milioni: il carico fiscale si impenna fino al 517%. Per Bedoni le «cifre sono tali che è praticampente impossibile che il governo non mantenga gli impegni presi». E se la risposta fosse negativa? «Ci appelliamo al senso di responsabilità. Difendiamo con forza il principio della concertazione ma non possiamo tollerare colpi di mano in campo fiscale. Siamo pronti al conflitto». Maurizio Tropeano Paolo Bedoni, presidente Coldiretti
Persone citate: Bedoni, Michele Pinto, Paolo Bedoni
Luoghi citati: Roma
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