Olio d'oliva tagli del 41% agli aiuti Ue di V. Cor.

Olio d'oliva tagli del 41% agli aiuti Ue Campagna 97/98 Olio d'oliva tagli del 41% agli aiuti Ue ROMA. I tagli annunciati stanno per arrivare: gli aiuti europei ai produttori di olio d'oliva per la campagna 1997-1998 subiranno, tra circa una settimana, una riduzione che, sulla base dei dati inviati alla Commissione europea, dovrebbe essere pari al 41-42%. E'il secondo anno consecutivo che i produttori europei dovranno far fronte ad un taglio dei contributi Ue, questo perché al boom della produzione spagnola si è aggiunto un anno di «carica» che ha portato la produzione italiana a 712.000 tonnellate contro le 410.000 della campagna precedente. Per il periodo 1997-1998 quindi, il milione e 350.000 tonnellate, che sono la soglia di produzione europea, sarà superata di chea 650 mila tonnellate, provocando quindi il taglio di almeno il 40% degli aiuti. Perla campagna 1996-1997 la riduzione era, invece, stata del 30%. C'è però una speranza: dal primo novembre entrerà in vigore la riforma transitoria del settore, decisa in giugno. Su quella base l'Italia potrà contare su una quota di produzione nazionale di 543.164 tonnellate e della possibilità di recuperare l'80% della quota precedente non utilizzata. La minaccia di mia riduzione degli aiuti ha messo sul piede di guerra gli oleicoltori italiani, che vogliono creare un fronte unico con i loro colleghi del resto d'Europa: «Dopo una campagna travagliata e penalizzata dal trauma del prezzi - dice Nicola Ruggiero, presidente di Unaprol - riteniamo che nessuno nell'ambito della Commissione possa pensare che sia sostenibile per i produttori assumersi un simile carico». «E' necessario dar vita ad un fronte comune dei produttori europei per un confronto immediato con la Commissione ha proseguito Ruggiero -. Abbiamo già preso i primi contatti con Portogallo e Grecia e la prossima settimana contatteremo i produttori spagnoli». Ma anche i vitivinicoltori sono preoccupati, nel loro caso per le nuove proposte dell'Ocra formulate a Bruxelles: in particolare si considerano pericolose la possibilità di consentire un libero accesso nell'Unione Europea ai mosti provenienti da Paesi terzi nei quali non esiste nessuna regolamentazione di comparto. Altra preoccupazione riguarda la proposta del riconoscimento dello zuccheraggio come pratica enologica tradizionale e definitiva prevista dall'Ocm, da tempo vietata in Italia e che favorirebbe i Paesi i cui vini non riescono a raggiungere in modo naturale la gradazione minima prevista, [v. cor.]

Persone citate: Nicola Ruggiero

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Grecia, Italia, Portogallo, Roma