Calabria: finisce in trappola il re dell'Anonima sequestri di R. V.

Calabria: finisce in trappola il re dell'Anonima sequestri Catturato a San Luca il latitante Giuseppe Mammoliti Calabria: finisce in trappola il re dell'Anonima sequestri REGGIO CALABRIA. Se è vero che Giuseppe Mammoliti, GÌ anni - considerato un elemento di primissimo piano della 'ndrangheta e arrestato ieri dai carabinieri a San Luca dopo 11 anni di latitanza non ha nulla a che vedere con la liberazione di Alessandra Sgarella, come affermano gli investigatori, pare altrettanto incontestabile che Mammoliti nella stagione dei sequestri degli Anni 80 era uno dei vertici dell'Anonima. Di lui non si avevano più notizie dal 1987, quando venne scarcerato per decorrenza dei termini. Poi la condanna definitiva a 27 anni per il sequestro dell'ingegnere napoletano Carle De Feo, rapito nel 1983 e rilasciato a Piatì dopo circa un anno. Undici anni di latitanza che avevano indotto il ministero dell'Interno a inserire il suo nome nell'elenco dei 500 ricercati più pericolosi. Nelle primissime ore di ieri un pugno di carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, che avevano individuato il «nascondiglio» in uno stabile a tre piani (di proprietà di alcuni suoi parenti) al confine tra i territori comunali di San Luca e Bovalino, si è introdotto in casa attraverso mia finestra socchiusa e l'ha sorpreso nel son¬ no e ammanettato. Praticamente nel suo regno, in quel triangolo d'Aspromonte tra San Luca, Piatì e Natile di Careri che negli ultimi trent'anni'di buche come quelle in cui ha raccontato d'essere stata tenuta per qualche tempo Alessandra Sgarella deve averne accolte davvero tante. Il ruolo che gli investigatori attribuiscono a Mammoliti, comunque, sembra andare oltre la sola condanna inflittagli dai giudici napoletani per il sequestro De Feo (liberato dopo il pagamento di un riscatto di 4 miliardi). Per altro, al sequestro De Feo sarebbe da collegare l'uccisione di un sottufficiale dei carabinieri, Cannine Tripodi, assassinato a San Luca il 6 febbraio 1985. Ucciso, pare, per le sue indagini per l'identificazione dei responsabili del rapimento dell'ingegnere napoletano. Ai carabinieri di Reggio Calabria sono arrivate le congratulazioni del Presidente della Commissione antimafia, Del Turco, mentre il ministro Napolitano ha sottolineato che la cattura del boss, così come quella degli altri latitanti «eccellenti» delle ultime settimane, non sono «colpi di fortuna», ma rappresentano i risultati di «un'incessante e seria attività investigativa». [r. v.]

Luoghi citati: Bovalino, Calabria, Careri, Piatì, Reggio Calabria