Prodi; alleggerirò il costo del lavoro di Raffaello Masci

Prodi; alleggerirò il costo del lavoro Il premier alla Fiera del Levante di Bari: particolare attenzione al Sud e all'occupazione Prodi; alleggerirò il costo del lavoro «Meno imposte per rilanciare l'economia» BARI DAL NOSTRO INVIATO «Inizieremo con questa finanziaria una manovra pluriennale per ridurre il cuneo fiscale sul costo del lavoro». Romano Prodi all'apertura della 62" Fiera del Levante parla di riduzione della pressione fiscale, occupazione, Mezzogiorno, riforma dello Stato sociale, attenzione alle fasce più deboli della popolazione. Sono questi i temi rispetto ai quali il governo articolerà la legge finanziaria che verrà presto varata dopo la consueta prassi di «concertazione» con le parti sociali. Sulla possibile riduzione degli oneri sociali precisa meglio il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani, a margine del convegno della Conlìndustria a Crotone: «Cercheremo strumenti per rianimare l'economia, in particolare al sud, e per allentare i costi del sistema produttivo, a cominciare dagli oneri sul costo del lavoro». Il programma delineato da Prodi può apparire buonista ai limiti del demagogico? No, ha replicato il presidente del Consiglio nel suo intervento: è possibile e realistico, proprio perché è stato preceduto da una stagione di rigore economico che ha avuto nell'agganciamento all'Europa la sua priorità. Intanto, quindi, si potrà pensarci al rilancio dell'occupazione e del Mezzogiorno, in quanto si sono sistemati i conti e si è restituita all'Italia una credibihtà internazionale che l'ha, peraltro, messa a riparo dalle tempeste monetarie che hanno coinvolto i mercati internazionali. «La restituzione dell'eurotassa - continua il premier - è solo il primo passo da parte di un governo che tiene fede ai propri impegni. Dedicheremo alla riduzione delle imposte una quota significativa delle risorse liberate dal mighoramento dei nostri conti pubblici». E' stato, quindi, un discorso pieno di orgoglio quello di Prodi, sia pur mite nel tono, com'è proprio della persona che l'ha pronunciato. «Intendo cogliere l'occasione di questo incontro - ha detto - per rendere chiaro a tutto il Paese che ora la politica economica sarà totalmente rivolta al sostegno dello sviluppo e alla lotta alle condizioni di disagio economico e sociale nel quale una parte del nostro Paese vive. I risparmi di spesa pubblica che ancora intendiamo realizzare sono finalizzati a mettere a disposizione risorse per affrontare i problemi della disoccupazione e della povertà, hi buona parte concentrati nel Sud». «La strategia del governo - ha aggiunto Prodi - ha un punto fermo: la sconfitta della disoccupazione attraverso la creazione di "lavori ve¬ ri". E il lavoro vero viene creato dall'impresa». Bando, quindi, ad ogni logica di assistenza, di trasferimenti e anche di riproposizione dei lavori socialmente utili che si sono dimostrati un palliativo inefficace. Rispetto a questi obiettivi il governo intende agire secondo quattro «linee-guida»: primo, incentivi «capaci di incidere sul costo del lavoro e su quello del capitale», secondo «rafforzamento della dotazione infrastnitturale» specie del Sud, con interventi ad ampio raggio (dall'acqua, alle strade, fino ad Internet), terzo «efficienza della pubblica am¬ ministrazione» e qirindi potenziamento degli sportelli unici per le imprese, quarto «la sicurezza del territorio e l'amministrazione della giustizia, con una sempre più intensa lotta alla criminalità organizzata così come alla micro-criminalità». Un altro punto fondamentale del programma di prodi è la lotta all'evasione fiscale. «1 dati del '98 - ha sottolineato il premier - sono diversi da quelli dell'anno scorso. I proventi dell'lrap, la nuova imposta regionale sulle attività produttive, sono inferiori al previsto, mentre i proventi derivami da imposte tradizionali che non sono stati toccati nelle aliquote e nelle loro strutture sono di molto superiori alle previsioni». Quanto alla finanziaria, Prodi ne ha ribadito il carattere «mite» (poche entrate, molti tagli, il tutto pei' 13.500 miliardi) e articolata in tre obiettivi principali: il rilancio delle politiche sociali con la riforma dell'assistenza (il ddl Turco sarà esaminato dal Parlamento in gennaio ma «è opportuno che la finanziaria anticipi qualche intervento sulle forme più acute di povertà»), le azioni a sostegno dello sviluppo e la riduzione della pressione fiscale per liberare risorse da reinvestire nello sviluppo. Ha anche parlato della flessibilità come strumento per creare posti di lavoro, ma ha escluso che si possa introdurre una liberalizzazione dei contratti «perchè una cosa simile non esiste in nessun Paese al mondo». Ma perché tutto questo possa avvenire, i) governo non può essere costantemente minacciato nella sua sopravvivenza. «Considero la stabilità del governo come uno strumento di politica economica - ha aggiunto Prodi - perché tutte le riforme avviate trovino compimento e perche i cittadini possano trovare, al termine di questa legislatura, uno standard di vita migliorato». Raffaello Masci Il presidente della Confindustria è soddisfatto «Avviamo in fretta la riduzione degli oneri sociali e la detassazione degli utili investiti» li presidente del Consiglio Romano Prodi all'inaugurazione della 62'1 edizione della Fiera del Levante Sotto: il presidente di Confindustria Giorgio Fossa

Persone citate: Giorgio Fossa, Pierluigi Bersani, Prodi, Romano Prodi

Luoghi citati: Bari, Crotone, Europa, Internet, Italia