Albacom ora vuole il cellulare

Albacom ora vuole il cellulare Riparte «Socrate» Albacom ora vuole il cellulare MILANO. «Albacom ha bisogno del mobile. Prevedo che in 12-18 mesi il mercato diventi molto più sofisticato e se non avremo questo servizio mobile in tasca, avremo dei problemini». Lo ha detto l'amministratore delegato della società Giuliano Venturi, durante l'incontro per la presentazione di un accordo con l'Anie, la federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche. «C'è l'assoluta volontà di entrare nel mobile - ha aggiunto Venturi -. Di sicuro gli azionisti stanno lavorando a qualcosa». Albacom, la società telefonica costituita da British Telecom, Bnl, Eni e Medinset, prevede di fatturare, nell'esercizio che chiude a fine marzo '99, 364 miliardi di lire. Il dato, relativo al mercato business, l'unico nel quale Albacom è oggi attiva, salirà a 660 miliardi l'anno successivo, quando si attende «un leggero margine operativo. Contiamo di raggiungere in questo esercizio il 3% di un mercato di 11.000 miliardi, per sabre nel 2006 al 20% o al 15% se consideriamo anche il mercato residenziale». La società telefonica, che conta 600 addetti, vuole raggiungere, a fine marzo, 6000 clienti fra le aziende (il doppio l'anno seguente). «Il 15 ottobre partiamo con un progetto pilota nel residenziale collegando 2500 famiglie e professionisti e lanciamo il servizio a febbraio». Grande fermento, dunque, nel mondo delle telecomunicazioni. Novità anche per il Mezzogiorno, dove il piano Socrate potrebbe rappresentare un nuovo l'attore di sviluppo. E proprio per questo, indipendentemente dalle decisioni che Telecom Italia prenderà sul futuro del grande piano di cablaggio del Paese, il governo potrebbe decidere di investire sul progetto. Si attendono poi novità tariffarie, alle quali sta lavorando l'authority di settore, che dovrebbero comportare una complessiva riduzione delle tariffe. [r. e. s.l

Persone citate: Giuliano Venturi, Socrate, Venturi

Luoghi citati: Milano