Caltagirone, shopping di alberghi in Sicilia di Luigi Grassia
Caltagirone, shopping di alberghi in Sicilia ACQUA MARCIA Dagli hotel all'interesse per Aeroporti di Roma il gruppo immobiliare «diversifica» nel turismo Caltagirone, shopping di alberghi in Sicilia Palermo, Taormina, Catania: 5 acquisti di lusso per 120 miliardi ROMA. Le ragioni del cuore e quelle del portafogli: entrambe sono state evocate ieri da Francesco Caltagirone nell'annunciare l'acquisto di cinque lussuosi alberghi in Sicilia. «E' un buon investimento perché credo nello sviluppo turistico della mia terra d'origine - ha detto il presidente della società Acqua Pia Antica Marcia -, L'isola è una vera miniera culturale, ancora non valorizzata appieno dai flussi turistici. Esserci è come camminare nella storia: la nostra idea è di legare questi itinerari culturali a nuovi flussi di ospiti italiani e stranieri, creando così sviluppo e occupazione». I cinque alberghi sono stati ceduti dal Banco di Sicilia per una cifra sui 120 miliardi. Tre si trovano a Palermo (Villa Igea, Des Palmes e Excelsior), uno a Taormina (San Domenico) e uno a Catania (Excelsior). Nomi prestigiosi, il cui mito, però, avrebbe bisogno di una rinfrescatina. Al telefono, l'ing. Caltagirone conferma e rivela: «La prossima mossa sarà un buon restauro, che faremo a rotazione in ognuno dei cinque hotel e completeremo nell'arco di un paio d'anni. L'impegno finanziario? Fra i 50 e i 60 miliardi». Secondo Caltagirone il rilancio turistico della Sicilia, se non ancora un fatto, è più che un auspicio: una realtà in divenire. «I flussi si stanno già spostando verso il Sud. Certo, a un ritmo più lento di quello che sarebbe auspicabile. Nostro obiettivo è di fare di ognuno di questi alberghi un centro di itinerari culturali, in modo che gli ospiti possano gustare un'offerta completa di quello che la Sicilia ha di bello». Una cosa che è anche di interese pubblico. L'investitore privato potrà contare sulla collaborazione delle autorità? «Ci contiamo - risponde Caltagirone - e ci faremo anche promotori di iniziative congiunte». Il rilievo della notizia non è confinato alla Sicilia: la gestione degli alberghi sarà af¬ fidata a Turin Hotel International di Amato Ramondetti (che ha in mano il Turin Palace di Torino come l'Excelsior di Rapallo, passando per ristoranti come il Savini). La stessa Acqua Marcia è già presente nel settore alberghiero con il Molino Stucky di Venezia, con i residence della Pantanella di Roma e con diversi hotel all'estero. Ma gli addentellati sono anche altri. L'investimento nel settore alberghiero della società Acqua Marcia (alla quale il San Paolo di Torino partecipa al 49%) allarga la presenza del gruppo, un tempo solo immobiliare, in campo turistico dove ha punti di forza, e potenziale di espansione, anche negli aeroporti: per ora Linate e presto Malpensa 2000 nell'area milanese, mentre «guardiamo con attenzione alla privatizzazione di Aeroporti di Roma, benché più probabilmente come gestori che azionisti». Luigi Grassia
Persone citate: Acqua Pia, Amato Ramondetti, Francesco Caltagirone, Pantanella, Savini, Stucky, Turin Hotel
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