Malpensa innesca il «caso Ciampino»

Malpensa innesca il «caso Ciampino» BATTAGLIA DEI CIELI Per risolvere il contenzioso si pensa di togliere a Fiumicino i voli da Linate Malpensa innesca il «caso Ciampino» II sindaco di Roma in campo contro Burlando BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un terzo dei voli oggi presenti al «Forlanini» di Linate restino al loro posto, due terzi emigrino già dal 25 ottobre verso Malpensa, compresi anche se forse non nella stessa percentuale - quelli della fatidica tratta Milano-Roma. E' questa l'ultima offerta che arriva dalla Commissione europea all'Italia nella complessa trattativa per evitare che la partenza del nuovo aeroporto milanese incorra immediatamente nella scure di Bruxelles. Ma proprio mentre i rapporti dell'Italia si vanno rasserenando, si apre un nuovo fronte interno. Ieri il sindaco di Roma Rutelli e il presidente della regione Lazio Badaloni hanno attaccato l'ipotesi avanzata dal ministro dei Trasporti Burlando alla Commissione di spostare su Ciampino i voli che oggi da Linate arrivano a Fiumicino. In attesa della pronuncia della Commissione mercoledì prossimo a Strasburgo, i contatti tecnici conti- nuano intensissimi, con scambi continui di cifre tra il ministero dei Trasporti e gli esperti di Bruxelles. E proprio le trattative che si sono svolte tra mercoledì e ieri hanno spinto la Commissione, dopo aver accettato il principio della ripartizione proporzionale, a fare un passo avanti rispetto alla sua posizione iniziale - il 40% dei voli a Linate e il 60% a Malpensa - proponendo di lasciare solo il 33% dei voli nel vec- chio aeroporto. Un'apertura che non permetterebbe però ancora di raggiungere un'intesa: l'Italia si è detta pronta a lasciare al massimo il 20% dei voli a Linate e potrebbe anche aumentare questa percentuale, a patto però che - come Burlando ha ricordato più volte - «Malpensa apra con una massa critica che le consenta di diventare un hub». Anche il principio dell'apertura a pieno regime di Malpensa in modo automatico dopo che saranno completati i collegamenti necessari, sembra ormai essere stato accettato da Bruxelles. L'ipotesi attualmente allo studio è quella di due tappe, collegate all'entrata in funzione del treno diretto Milano-Malpensa e al completamento della terza corsia della Milano-Laghi. Intanto però diventa pubblica l'ipotesi avanzata nei giorni scorsi da Burlando a Kinnock di spostare tutti o la maggior parte dei voli da Linate per Fiumicino e viceversa sull'aeroporto romano di Ciampino. Un'ipotesi che mette in allarme il sindaco di Roma. Così ieri Rutelli ha attaccato duramente l'ipotesi («solo un'ipotesi tra quelle allo studio», spiegano al ministero dei Trasporti confermandone comunque l'esistenza) parlando di idea «incredibile ed assurda» che a suo parere segnerebbe la fine di Fiumicino come hub italiano facendo perdere all'areoporto oltre cinque milioni di passeggeri l'anno. Mentre il presidente della regione Lazio, Piero Badaloni, ha definito l'eventualità di un trasferimento a Ciampino «inverosimile, antieconomica, scorretta istituzionalmente, fonte di ulteriori disagi per i passeggeri e al di fuori di ogni logica». Il trasferimento a Ciampino di tutti i voli da e per Linate potrebbe essere però, secondo il ministero dei Trasporti, anche l'uovo di Colombo nel caso che la trattativa non desse i frutti sperati. Come ha ricordato Kinnock mercoledì scorso, se l'Italia non troverà per il 16 una soluzione in linea con il diritto comunitario, e che non discrimiiù quindi le compagnie aeree concorrenti di Alitalia, la Commissione pronuncerà senza esitazioni il suo «no» a Malpensa 2000. Burlando e il commissario europeo ai Trasporti Neil Kinnock si rivedranno martedì al Consiglio informale dei ministri dei Trasporti a Feldkirch, in Austria. Sembra invece escluso che ci sia un incontro tra i due in Italia durante il fine settimana. I contatti, se dovessero esserci, saranno probabilmente telefonici. [f. man.] Kinnock propone di lasciare al «Forlanini» solo un terzo dei voli oggi presenti Il ministro dei Trasporti Claudio Burlando