Una pista per la ragazza uccisa

Una pista per la ragazza uccisa Sarà decisivo l'esame del Dna sui capelli che la giovane austriaca assassinata un mese fa sul greto del fiume aveva fra le dita Una pista per la ragazza uccisa Bolzano, indagato un ferroviere sposato BOLZANO. Sul registro degli indagati c'è un nome, quello di un ferroviere in servizio a Fortezza. Sono stati parecchi indizia a condurre sulla sua strada i magistrati che indagano sulla morte di Ulrike Reistenhofer, la ragazzina di Graz trovata priva di vita a Casteldame. sulla riva del fiume Rienza il 10 agosto scorso. Innanzi tutto la mania dell'uomo di abbordare abitualmente giovani donne da sole in viaggio in treno. Poi, la divisa di servizio, che l'uomo indossa anche nei giorni di riposo, forse proprio allo scopo di richiamare l'attenzione di persone in cerca di informazioni. Quindi la sua auto, una Nissan rossa, dello stesso colore di quella che la sera prima del ritrovamento del corpo di Ulli una donna di Mantena (Val Badia) aveva notato sfrecciare con una giovane domia che si sporgeva dal finestrino urlando «hilfe, hilfe» (aiuto, aiuto). E ancora la vita da single che l'uomo con- duce a causa delle esigenze di servizio, il turno di riposo di cui avrebbe goduto proprio la sera dell'omicidio ed i passaggi più volte offerti in passato a giovani donne avvicinate alla stazione di Fortezza. I tabulati Telecom del cellulare, poi, confermerebbero la presenza dell'uomo in Pusteria la sera del 9 agosto, l'ultimo giorno di vita di Ulrike Reistenhofer. Nelle mani di Ulli, sdraiata sul greto del Rienza con il cranio fracassato, i carabinieri avevano ri- trovato una ciocca di capelli grigi: lunghi, proprio come h avrebbe portati il ferroviere fortezzino fino a qualche giorno fa. Indizi pesanti, ai quali l'uomo, interrogato nelle scorse ore dai sostituti procuratori bolzanini Markus Mayr e Cuno Tarfusser, ha saputo opporre solo un debole alibi. Il 9 agosto l'uomo avrebbe trascorso la serata con i familiari, moglie e figlia che abitualmente risiedono in Meridione e che lo avevano raggiunto in Val Pusteria (dove risiede) per trascor¬ rere assieme un periodo di vacanza. La consorte avrebbe confermato la circostanza, ma il cerchio potrebbe chiudersi quando i magistrati avranno i risultati delle analisi scientifiche condotte dagli uomini del Cis di Parma: in Emilia, sotto sequestro, c'è già la Nissan dell'indagato, che sarà setacciata centimetro per centimetro a caccia di possibili tracce della povera Ulrike. Ancora, verranno sottoposti a comparazione scientifica i capelli trovati sotto le unghie della vittima e quelli recuperati in casa del ferroviere. Ad inchiodarlo potrebbe essere la prova del Dna. Per il momento l'uomo ha negato tutto. Una circostanza che non cambia di una virgola la situazione investigativa, dato che gli inquirenti sono arrivati alla sua casa sulla base di precise indicazioni. Sono state decine di telefonate anonime ad indicare ai magistrati quell'uomo sulla cinquantina che si sarebbe segnalato negativamente in più occasioni in Val d'Isarco per la sua maniacale abitudine di mettersi a caccia di donne giovani e sole in viaggio in treno. Un uomo che in treno si sentiva a proprio agio, sen¬ tiva di «giocare in casa». L'alone del sospetto ha avvolto in effetti un ferroviere, un macchinista in servizio da alcuni anni a Fortezza, trasferito in Alto Adige dalla sede di Lecco dopo anni di servizio prestato al Sud, sua terra di origine. Anche il trasferimento era stato provocato da presunte disavventure con donne avvicinate durante il servizio e probabilmente infastidite. Un vecchio vizio mai cancellato dalla propria personalità. Le testimonianze raccolte negli ultimi giorni dagli mquirenti sono concordi. Il ferroviere in questione non avrebbe mai fatto mistero della sua passione per le avventure stile «mordi e fuggi», da vivere soprattutto con le giovanissime. Reduce da una vacanza ad un raduno giovanile a Zurigo, Ulrike Reistenhofer avrebbe dovuto tornare a casa a Graz via Innsbruck. La ragazza potrebbe aver sbagliato treno. Arrivata a Fortezza sarebbe scesa nel tentativo di proseguire il viaggio attraverso la Val Pusteria. E proprio a Fortezza potrebbe essere finita in braccio al suo carnefice. Maurizio Di Giangiacomo L'uomo nega tutto In passato era stato sospettato di aver abbordato sui treni alcune donne sole E' il 10 agosto: il cadavere di Ulrike Reistenhofer viene portato via dal greto del fiume Rienza teatro dell'omicidio

Persone citate: Cuno Tarfusser, Markus Mayr

Luoghi citati: Bolzano, Cis, Emilia, Fortezza, Lecco, Zurigo