La battaglia di Spatola
La battaglia di Spatola La battaglia di Spatola L'ex collaboratore: collusioni tra ex capimafia e magistrati PALERMO. L'ex collaboratore di giustizia Rosario Spatola annuncia battaglia. Dal carcere di Pagliarelli a Palermo, dove sconta una condanna a otto anni per traffico di droga, l'ex pentito, al quale è stato revocato il programma di protezione, promette scottanti rivelazioni su «presunte anomalie» nella gestione dei collaboratori. Lo ha annunciato ieri in una conferenza stampa il suo nuovo avvocato, Carlo Taormina, al termine di una visita al detenuto condotta con il deputato di Fori za Italia Marco Taradash. Il legale ha spiegato che «Spatola denuncerà le collusioni tra pentiti; tra pentiti e magistrati; tra pentiti e componenti del servizio di protezione». Taormina ha annunciato anche che l'ex collaboratore «farà chiarezza sulle sue accuse a Baino Contrada e a Calogero Mannino», che in passato hanno suscitato più d'una polemica sulla sua attendibilità. Il legale ha sottolineato la «coincidenza temporale» tra l'estromissione di Spatola dal programma di protezione e le sue denunce, presentate - e poi archiviate - contro i pentiti Gaspare Mutolo e Luigi Sparacio, che gli avrebbero chiesto di rendere accuse non veritiere in alcuni processi a Messina. Spiegando di avere aderito al Coditas (il comitato di difesa dei testimoni abbandonati dallo Stato, costituito l'anno scorso), Taormina ha sottolineato che Spatola «si può mettere sullo stesso piano di un testimone». Taradash ha denunciato la condizione di «sovraesposizione» dei testimoni di accusa («poco più di 50 in Italia ha detto - contro 1500 pentiti») che non ottengono adeguata protezione e spesso sono costretti ad abbandonare la loro attività professionale. «Sono scoraggiati a testimoniare ha aggiunto - al punto che si può pai-lare di omertà di Stato». Alla conferenza stampa ha partecipato anche la convivente di Spatola, che ha raccontato i disagi familiari: la figlia di 10 anni è stata costretta a perdere l'anno scolastico in seguito alla sospensione del programma di protezione e quest'anno dovrà essere iscritta con il suo vero nome, dopo l'annullamento dell'identità di copertura. (Ansa] L'avvocato Carlo Taormina
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