Polo, 24 ottobre marcia su Roma

Polo, 24 ottobre marcia su Roma Forza Italia, An e Ccd respingono l'invito dell'Udr di Cossiga: non voteremo mai la Finanziaria dell'Ulivo Polo, 24 ottobre marcia su Roma Berlusconi: governo morto, siamo oltre il 50% ROMA DALLA REDAZIONE Voto contrario del Polo alla legge finanziaria (malgrado l'invito di Cossiga a dire «sì») e minaccia di referendum abrogativo se la maggioranza approvasse la legge sulle 35 ore di lavoro settimanali voluta da Rifondazione comunista. Silvio Berlusconi ha concordato ieri con gli alleati Fini e Casini la tattica per la partita politica di autunno. Opposizione «dura e irriducibile». Il Polo sbatte nuovamente la porta in faccia a quella parte dell'Ulivo che vorrebbe riaprire la via concordata alle riforme. E lo fa con accresciuta determinazione dopo lo scontro tra i partiti della maggioranza e il governo Prodi sui provvedimenti per la giustizia. «Imbarazzante confusione», la definiva ieri il portavoce della sinistra dei Ds, Giorgio Mele. Per Berlusconi è di più: «Il governo è politicamente morto» afferma, sostenendo che il Polo ormai ha il consenso del 50 per cento degli elettori. «Il governo sta benissimo e auguro a Berlusconi una salute simile», ribatte immediatamente il presidente del Consiglio. E siccome il Polo ha annunciato per il 24 ottobre una manifestazione nazionale contro il governo, Prodi commenta: «Ali, beh. Se fanno la manifestazione siamo a posto per altri tre anni». Non sono solo battute quelle del presidente del Consiglio. Prodi cerca infaticabilmente di tagliare tutti i possibili fili di dialogo tra Ulivo e Polo, perché teme che sarebbe lui a farne le spese. Il progetto di indulto del ministro Flick (avallato da Prodi) è stato accolto dagli alleati come una provocazione a freddo, mentre per Prodi è, di fatto, un successo. Perché ha rafforzato la volontà di opposizione frontale del Polo e svuota la manovra che voleva avviare Francesco Cossiga: votare tutti la finanziaria dell'Ulivo in cambio dell'apertura della crisi di governo nel caso Rifondazione si opponesse alla manovra economica. «Non c'è alcuna possibilità che questo avvenga - risponde Berlusconi a Cossiga - ed abbiano, del resto, già annunciato il nostro voto contrario. Non credo che possa esserci, da parte nostra, la possibilità di prendere in considerazione questa offerta». Questa volta il Polo non diserterà le votazioni sulla Finanziaria, ma cercherà di essere sempre presente al completo, nella convinzione di potere spesso rovesciare le votazioni a suo favore, visto lo scarso margine che la maggioranza ha a Montecitorio. Tutti i parlamentari del centro-destra dovranno essere presenti. «Non ricandideremo gli assenteisti» minaccia Pierferdinando Casini, segretario del Ccd. Guerra anche contro la futuribile legge sulle 35 ore di lavoro. Se approvata, «attiveremo il referendum abrogativo - spiega Fini - non con la raccolta delle firme, ma con la richiesta di almeno cinque consigli regionali. Il Polo ne ha sette...». Quasi nulla il Polo ha detto a proposito del problema giustizia, che tanto sta agitando la maggioranza. H 23 settembre si vota a Montecitorio la richiesta del Polo per una commissione di inchiesta parlamentare sulla corruzione. «Al problema abbiamo dedicato un intenso colloquio di... due secondi - ha detto Fini - perché non c'è niente da aggiungere. Si voterà e basta». Il voto del 23-24 servirà al Polo per capire quanto la maggioranza è compatta. Cioè, se è credibile che riesca a votarsi da sola alcune riforme utilizzando la procedura co stituzionale dell'articolo 138. Per Fini, la proposta di Prodi di procedere col 138 «è una pistola scarica perché non c'è nessun argomento sul quale la maggioranza sia concorde. Le riforme si fanno solo se c'è il consenso dell'opposizione. E, in questo momento, il Polo ritiene che non ci siano le condizioni per riprendere un dialogo». E precisando «in questo momento» il presidente di An (che le riforme le avrebbe volute) tenta di lasciarsi uno spiraglio aperto per il futuro. Ma, di nuovo, incombono elezioni amministrative (il 29 novembre per 269 sindaci e consigli provinciali) e Berlusconi utizzerà il tempo che c'è da qui ad allora come campagna elettorale giocata tutta in attacco al governo. Non sembra il momento di dialoghi con la maggioranza. Prodi: l'esecutivo sta benissimo Se manifestano in piazza siamo a posto per altri tre anni A destra il leader del Ccd Pierferdinando Casini Qui accanto il presidente di Alleanza nazionale Gianfranco Fini

Luoghi citati: An, Roma