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Perquisita Villa Wanda Perquisita Villa Wanda Nuova richiesta di arresto per corruzione AREZZO. Alcuni investigatori sono tornati ieri pomeriggio a Villa Wanda, la residenza aretina di Licio Gelli, effettuando una nuova perquisizione. Si tratta di «accertamenti di polizia giudiziaria» disposti dalla procura di Roma. Sul posto si è subito recato anche l'avvocato dell'ex Venerabile, Raffaello Giorgetti. Il difensore «storico» di Gelli ha confermato che si tratta di una perquisizione disposta nell'ambito dell'inchiesta per usura che ha tra gli indagati anche Maurizio Gelli, figlio dell'ex Gran Maestro della Loggia P2: «E' attività di routine - ha commentato il legale di quell'inchiesta che fornì anche la possibilità di intraprendere intercettazioni telefoniche e che, a mio avviso, era pseudostrumentale alla cattura di Gelli». L'inchiesta a cui si riferisce Giorgetti portò, nei mesi scorsi, alla scoperta di un appartamento nello stesso palazzo di Arezzo in cui abita Maurizio Gelli, preso in affitto da un prestanome, dove furono trovati diversi miliardi. All'arrivo degli investigatori a Villa Wanda erano presenti nella residenza di Gelli gli addetti del personale di servizio e alcuni nipoti dell'ex Venerabile. Come si è detto, la perquisizione di ieri è stata disposta dal sostituto procuratore della Repubblica di Roma Giuseppe De Falco, titolare, insieme con la collega Lina Cusano, di una inchiesta-bis collegata al crack del gruppo finanziario Di Nepi. A quanto si è appreso, la perquisizione è scaturita da elementi emersi dopo la cattura di Gelli a Cannes. Nell'ambito di questo procedimento, Licio Gelli è indagato per associazione per delinquere, bancarotta e per altri reati finanziari. Il Venerabile è imputato nel processo scaturito dal primo filone dell'inchiesta sul crack Di Nepi e attualmente in corso davanti ai giudici della nona sezione del Tribunale di Roma. In tale procedimento, sul capo dell'ex Gran Maestro pende una richiesta di arresto con accuse pesanti: corruzione e associazione a delinquere. [Ansa]