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Strage tamil al Municipio di Jaffna SRI LANKA Venti morti Strage tamil al Municipio di Jaffna COLOMBO. Una potente bomba è esplosa ieri nella sala conciliare del Comune di Jaffha, capoluogo dell'omonima provincia settentrionale dello Sri Lanka: 20 i morti, tra cui il sindaco, il capo militare dell'area e il comandante della polizia. L'attentato, che le autorità centrali attribuiscono ai guerriglieri autonomisti del Fronte di Liberazione delle Tigri Tamil, è stato compiuto quattro mesi dopo l'assassinio del precedente capo del governo locale. Il sindaco assassinato ieri, Ponnathurai Sivapalan, era impegnato a ripristinare l'amministrazione civile a Jaffna: prospettiva che potrebbe minare l'influenza dei guerriglieri tamil sulla popolazione. Le autorità locali hanno riferito che soltanto 12 corpi sono stati identiticati. Altre fonti hanno riferito che anche due operatori stranieri di un'organizzazione umanitaria sono morti nell'attentato, ma il ministero della Difesa non ha confermato questa informazione e ha parlato di un numero imprecisato di feriti. Non è ancora chiaro se la bomba sia stata collocata precedentemente o portata da un terrorista suicida che è riuscito a eludere i numerosi posti di blocco sparsi per tutta la città. I soccorritori hanno scavato per ore tra le macerie del palazzo comunale, situato in un quartiere periferico, per recuperare eventuali superstiti. Al momento dell'esplosione nell'aula conciliare, affollata, si stava discutendo di viabilità. L'attentato ha riportato il terrore in città: le strade si sono rapidamente svuotate e la popolazione si è chiusa in casa. II sindaco Sivapalan, 46 anni, si insediò lo scorso giugno per proseguire l'opera del suo predecessore di graduale trasferimento dei poteri dai militari ai civili. Il capoluogo della penisola fu conquistato nel 1990 dai guerriglieri e soltanto cinque anni dopo, con una massiccia offensiva andava avanti per 50 giorni, l'esercito dello Sri Lanka riuscì a riconquistarlo e ad amministrarlo fino alle elezioni. [Agi]