LA SCATOLA DEL PECCATO di Igor Man

LA SCATOLA DEL PECCATO LA SCATOLA DEL PECCATO Mondo non è luogo comune o piaggeria: se Washington sternuta, tutte il pianeta prende l'influenza, Se Wall Street crolla, tutte le altre Borse sprofondano. {(America cann, dicova il povero Sadat. gli Stati Uniti d'America, se vogliono, possono essere i promotori e, al tempo stesso, i garanti della pace E questo, Sadat lo diceva quando di fronte all'America stava l'Unione Sovietica, potenza nucleare fisiologicamente espansionista. Figurarsi oggi. Ma l'America «che può» è guidata da un presidente il quale suggella il suo impegno giurando sulla Bibbia. Dopo quel drammatico giuramento, il Presidente dogli Stati Uniti, contestualmente con il «popolo», professa la propria fedo nel Dio della Storia. Ma la Storia, «è la regione dove Dio e l'Uomo si incontrano». Tradotto nella realtà americana ciò significa semplicemente che l'uomo più potente dol mondo, Tììc fresident, trac la sua autorità dalla fiducia che gli americani nutrono nella sua parola. Insomma, la forza del Presidente, la sua autorità morale, coincido con la sua capacità di raccogliere consensi su di un Progetto Comune. Camillo Paglia, la femminista al vetriolo, ha paragonato Bill Clinton a lluck Finn, l'emblematico ragazzo-filosofo dol Sud raccontato da Mark Twain: «fa simpatia, si vedo che gli piace godersi la vita», e, molto importante, «pensa anche agli altri». Il Clinton-Huck, infatti, è riuscito, ad accumulare sette anni di benessere diffuso. Lui, «il ragazzo che rimane sempre a galla», pensando anche «agli altri», ha provocato «un inarrestabile miracolo economico». Sustanziato dall'ascesa incessante di Wall Street. Ora la domanda potrebbe essere la seguente: è la perdita di immagine di Clinton a determinare il voltafaccia di Wall Street oppure l'abbandono del Presidente da pano degli operatori finanziari è il risultato di ima campagna il cui fine ultimo è la rimozione, cioè Vimpeachment! Qualcuno ha avanzato il sospetto che l'accanimento contro Clinton, senza procedenti, dei più autorevoli fogli degli Stati Uniti, il cui legittimo feeling con alcune potenti lobbies ebraiche è alla luce del sole, sia volto a soprattutto punire la sua «tiepida attenzione» noi riguardi di Israele, addirittura lo sgarbo del mancato invito alla Casa Bianca dol Presidente al premier israeliano «Bibi» Netanyahu. Sia corno sia, mai una campagna politica ha visto in inquietante simmetria tanta corsa al ribasso a Wall Street; sul limite dol panico. Il senatore democratico Joseph I. Licberman ha detto, nel solco puritano della colpa e della predestinazione, abilmente mutuato dalla l citerà Scarlatta, che «la Bibbia ci ha insegnato che solo Dio può giudicare gli uomini. Noi, al massimo, possiamo esprimere il nostro giudizio, astenendoci dal condannare». Al pari dei biblico Re di Tiro, Clinton appariva ai suoi compatrioti «un modello di perfeziono/ pieno di sapienza-' colmo di bellezza» (Ez 28, 11-131, sennonché il 17 di agosto, nel suo discorsospartiacque, invece di chiedere scusa, allora, come gii avevano consigliato, come un po' tutti (non senza indulgenza), si aspettavano, il Presidente «morse e maledi» il Grande Inquisitore. Da quel giorno 17 verosimilmente, conimela il suo declino punteggiato di scatti d'orgolio («non mi dimetto»), di rinnovato scuse che vedono il Comunicatore esprimersi alla stregua di un incredibile filodrammatico di Little Rock. Dalla fellatio alla caìamitas. Al punto in cui sono giunto lo ce "imane solo da augurarsi che politici e giornalisti, che gli americani più responsabili non abbiano dimenticato la lezione del Watergate. Le dimissioni di Nixon, nel rovente agosto del 1974, sospinsero gli Stati Uniti in un buio tunnel tra i più lunghi della loro storia. Poiché il destmo nostro e dei nostri figli è globalmente legato al primato della Superpotenza, dobbiamo augurarci che sul Puritanesino (autentico o strumentale) di Starr prevalga il Pragmatismo di John Dewey, figlio della Ragione. 'Attah 'adam welo 'el, tu sei un uomo, non un dio, ammonisce la Bibbia (£z 28, 89). E questo vale per Clinton come per Starr. Igor Man

Luoghi citati: America, Israele, Stati Uniti, Stati Uniti D'america, Unione Sovietica, Washington