Starr, uragano di fango su Clinton

Starr, uragano di fango su Clinton Una schiacciante maggioranza ha votato al Congresso la divulgazione dei Starr, uragano di fango su Clinton Bill in lacrime alla tv. «Ho peccato e mi pento» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Nel giorno de! Rapporto Starr - un lunghissimo j'accuse a luci rosse zeppo di particolari intimi, telefonate sexy e giochi erotici - Bill Clinton chiede a Dio «un cuore pulito» per continuare a guidare il Paese. Gli occhi velati, il groppo in gola, l'espressione contrita e addolorata - il Presidente ha fatto un profondo mea culpa davanti ai leader religiosi invitati ieri mattina alla Casa Bianca. Ma poche ore più tardi la Camera dei rappresentanti, dopo una sessione tesa s a tratti acrimoniosa, ha approvato s53 a 63! la diffusione su Interne: delle 445 pagine compilate dai procuratore Starr che potrebbero segnare la fine di questa presidenza. Clinton ha trascorso buona parte della mattinata raccolto in preghiera. Scosso dalle accuse di non aver espresso sufficiente contrizione davanti al Paese dopo la sua ammissione del 17 agosto, il Presidente ieri non si è trattenuto: «Ho peccato», ha detto alla colazione con i religiosi - una riunione che si e rapidamente trasformata in una lunga confessione alla maniera dei battisti del Sud. «Il dolore mio è profondo e genuino. Mi pento. Il mio spirito è rotto e ho bisogno dell'aiuto di Dio. Ma il mio cuore è forte», ha detto mentre una lacrima gli scendeva dall'occhi sinistro. E per la prima volta ha chiesto scusa «a Monica Lewinsky e alla sua famiglia». Ma per molti le parole di Clinton, per quanto intense e piene di emozione, sono arrivate troppo tardi. La palla è già passata alla commissione Giustizia della Camera dei rappresentanti, che ieri | pomeriggio ha cominciato a leggere il rapporto Starr per decidere se procedere con l'impeachment - la inessa sotto accusa - del Presidente. Il cuore del rapporto è formato da una lunga narrativa dei fatti in cui il procuratore descrive in estremo dettaglio la relazione sessuale di Clinton e Monica Lewinsky consumata nell'Ufficio ovale. E racconta come il Presidente abbia cercato di inquinare le prove, influenzare le dichiarazioni di testimoni-chiave e «sistemare» la Lewinsky per convincerla a non parlare. In un durissimo documento aggiuntivo, anche questo diffuso su Internet, il procuratore accusa il Presidente di aver commesso quattro reati - spergiuro, abuso d'ufficio, inquinamento delle prove e ostruzione di giustizia - in un totale di undici episodi criminosi che secondo Starr costituiscono basi più che sufficienti per la messa sotto accusa di Bill Clinton. Prim'ancora che la Camera si pronunci sul merito delle accuse, il rapporto - specie la valanga di dettagli pruriginosi, che vanno daile macchie di sperma (è confermato che la famosa macchia sul vestito blu e del Presidente! alle scene erotiche alla Casa Bianca con contorno di sigari cubani - potrebbe essere devastante per il Presidente, anche perché il Paese intero avrà la possibilità di leggerlo. Ma ieri mattina, nel mezzo del suo mea culpa, Clinton ha detto che non aveva alcuna intenzione di rassegnare le sue dimissioni. «Organizzerò una difesa vigorosa», ha assicurato. «E intensificherò i miei sforzi per guidare meglio il Paese nella speranza che questo momento difficile possa alla fine servire per il bene di tutti». E due ore dopo, prim'ancora che la Camera avesse diffuso il Rapporto Starr su Internet, gli avvocati di Clinton hanno consegnato ai giornalisti un contro-rapporto di 73 pagine in cui contestavano tutte le imputazioni di Starr e lo accusavano di aver perseguitato il Presidente per motivi politici. La squadra difensiva della Casa Bianca era stata galvanizzata poco prima dal ritorno di Hillary Clinton. Il Presidente e la First Lady sono tornati ad abbracciarsi in pubblico. Hillary è di nuovo «orgogliosa» dell'uomo che ha ripreso a chiamare «mio marito». E ieri mattina ha fatto dire ad una sua portavoce che era tornata serena: «Mi sento meglio del previsto. Ce la faremo. Sarà tutto ok». E sembra che anche Chelsea Clinton abbia deciso di tornare a casa per stare vicino ai genitori. Il New York Post sostiene che la figlia del Presidente avrebbe addirittura deciso di prendersi un mese di vacanza dai suoi studi all'università di Stanford. Ma più ancora del conforto familiare, contano i sondaggi - il «conforto» del pubbbco. E anche qui i dati - per ora - continuano ad essere favorevoli a Clinton. L'ultimo sondaggio condotto dalla Cnn, a poche ore dalla diffusione del Rapporto Starr, rivelava che il 60 per cento degli americani continua a dare un giudizio favorevole sull'operato del Presidente. Solo il 31 per cento è favorevole al suo impeachment mentre il 63 per cento è contrario. I dati potrebbero cambiare in maniera drammatica nelle prossime 24 ore. Ma in assenza di nuove, clamorose rivelazioni, molti osservatori ritengono che la popolarità del Presidente potrebbe assorbire i colpi. E in un simile scenario, con la maggioranza del Paese chiaramente schierata contro l'impeachment, e molto improbabile che la Camera decida di andare contro la volontà popolare. A vantaggio dei Presidente e delle sue chances di sopravvivenza gioca anche il fatto che il Rapporto Starr si concentra quasi esclusivamente sull'affaire Lewinsky e quasi per nulla su tutti gli altri scandali scoppiati durante questa Amministrazione. Starr, insomma, non ha trovato nulla sulla vicenda Whitewater, il Filegate, il Travel-gate, la morte di Vince Foster. E questo, secondo gli strateghi della Casa Bianca, potrebbe rafforzare l'immagine di un Presidente perseguitato per una storia di sesso. Andrea di Robilant Il Presidente torna a chiedere perdono stavolta anche a Monica ma dice: non mi dimetterò Hillary: io lo difendo E anche Chelsea rientra dall'università per stare vicina ai genitori LE ACCUSE DA IMPEACHMENT Clinton menti sotto . di ostruire la giustizia sugaiuramento nella de- aerendo che Monica Dre- giuramento nella dèli posizione sul caso Paula ! Jones sulla sua relazione | con la stagisto Monica 1 Lewinsky. j OMenti sotto giuramento al gran giuri , sulla natura della stessa relazione. OMentì sotto giura- | mento durante la deI posizione sul caso Paula 1 Jones quando affermò di I non ricordpre di esser stato I solo con Monica e miniI mizzò il numero dei doni | I scambiati-, 1^% Mentì sotto giurava mento nella deposi-, a zione civile sulle conversazioni con Monica su? suo ( coinvolgimento nel caso Paula Jones. OCercò di ostruire la giustizia «mettendo in atto uno schema di attività per nascondere le prove» della relazione con Monica durante il. caso Paula Jones. OArrivò a un'intesa con Monica che avrebbero mentito sotto giuramento sulla relazione e cercato IV****1 ■**.*.*.. . di ostruire la giustizia sug-: I gerendo che Monica pre- 1 sentasse un affidavit in modo da non deporre. 1 OCercò di ostruire' la 1 giustizia aiutando > 1 Monica p ottenere un lavo-1 ro a New York nel momen-1 to in cui avrebbe dovuto 1 testimoniare contro di lui. H OClinton mentì sotto 1 giuramento descri- | vendo la sua conversazio-1 ne> con Vernon Jordan'su I Monica Lewinsky., ■ J Cercò di ostruire la 1 giustizia tentando di | influenzare la testimonianza della sua segretaria Betty Currie. Cercò di ostruire la giustizia rifiutandosi di ■ testimoniare per sette mesi e mentendo contemporaneamente a potenziali testimoni del gran giuri sapendo che questi avrebbero passato le sue ■menzqgne al'gran giurì. iTk Commise atti dal 17 • gennaio T99B che erano «incompatibili con il dovere .costituzionale del presidente di eseguire fedelmente la legge». Bill Clinton a capo chino nel «mea culpa» davanti ai leader religiosi invitati ieri mattina alla Casa Bianca Sorto, Henry Hyde, presidente della commissione Giustizia della Camera

Luoghi citati: New York, Washington