Una città cresce in Borsa

Una città cresce in Borsa r?ii;_n Una città cresce in Borsa UNA vera e propria metropoli del valore di quasi 40 mila miliardi di lire potrebbe approdare tra qualche mese in Borsa: si tratta di una decina di società alle quali altrettanti grandi gruppi, quotati e no, si apprestano a conferire i loro immobili allo scopo di valorizzarli. La «spin- off» mania (dal termine inglese per lo scorporo e quotazione di cespiti patrimoniali) sta prendendo ormai piede anche in Italia. L'ultimo progetto di cui si è avuta oggi notizia (ma che non è stato confermato ufficialmente) ipotizza lo scorporo di immobili del valore di 10 mila miliardi di lire da parte dell'Eni che già dispone di una piccola società immobiliare quotata in Borsa, Immobiliare Metanopoli. Se il progetto attualmente allo studio dovesse andare in porto, si tratterebbe del più grande «spin-off» immobiliare finora realizzato in Italia: quello più vicino alla concretizzazione, approvato in estate dall'Ina, vale infatti 5000 miliardi di lire. Ma l'elenco dei progetti è lunghissimo e comprende anche l'Enel (la cui società immobiliare si chiama Sei, progetto da 6000 miliardi), Telecom Italia (Emsa, progetto da 12-14 mila miliardi), Poste, San Paolo-Imi (progetto da 2750 miliardi), il gruppo editoriale Riffeser e la Consap. Ecco i progetti in corso di realizzazione o allo studio. Ina. L'operazione è ormai pronta. L'assemblea degli azionisti del 29 luglio scorso ha infatti approvato la scissione da 4900 miliardi a favore della controllata Unione Immobiliare che sarà quotata in Borsa. Alla nuova società saranno assegnati 260 cespiti per un totale di 1.800.000 metri quadrati di immo¬ bili, per lo più situati fra Roma e Milano. Questo patrimonio ha generato nel 97 canoni di locazione per 210 miliardi di lire. Telefoni Italia. Il consiglio d'amministrazione, a luglio, ha varato un piano di graduale dismissione del patrimonio immobiliare dell'azienda che ha un valore di mercato tra i 12 e 14 mila miliardi di lire. Si tratta di immobili per 6,6 milioni di metri quadrati commerciali e la cessione sarà effettuata sia direttamente sia attraverso uno spin-off, con la creazione di una società a cui verrà conferita parte del patrimonio immobiliare. Quote di questa società saranno poi cedute. Enel. La Sei ha già avviato un piano di dismissioni immobiliari da cento miliardi di lire ma punta alla quotazione in Borsa con un progetto di «spin-off» il cui valore potrebbe raggiungere i 6000 miliardi. Poste. Anche la società guidata da Corrado Passera intende dismettere parte dei suoi numerosi immobili di servizio (oltre 9000). Incasso previsto 907 miliardi. Enti Previdenziali. E' ormai ai nastri di partenza la vendita di immobili per circa 3000 miliardi di lire. San Paolo-Imi. Il nuovo polo bancario punta alla creazione di una società immobiliare da quotare in Borsa con un valore patrimoniale di 2750 miliardi. Di questa società, la banca dovrebbe custodire il 20% del capitale. Consap. La concessionaria per i servizi assicurativi pubblici potrebbe varare uno «spin-off» immobiliare per risolvere il contenzioso da 6500 miliardi sulle «cessioni legali» da restituire alle compagnie di assicurazioni. [Ansa]

Persone citate: Corrado Passera

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma