Il Polo insorge contro il quiz ulivista

Il Polo insorge contro il quiz ulivista Al concorso per consiglieri parlamentari, domande che screditano il centrodestra Il Polo insorge contro il quiz ulivista QROMA UIZ al curaro per essere assunti a Montecitorio. Comprensibile agitazione nel Palazzo e immediata levata di scudi di Forza Italia che (non a torto) si è sentita presa di mira. Quasi immediato riconoscimento della gaffe da parte della Presidenza. Ricerca, quindi, del colpevole, ma ormai... Si è scoperto infatti che tra le 5mila domande predisposte per la prova selettiva del concorso di irne settembre finalizzato all'assunzione di venti consiglieri parlamentari ce n'erano alcune quanto meno destinate a sollevare qualche problemino in sede, come si dice, politica. E fino a prova contraria la Camera sede politica lo è per eccellenza. Domande del tipo: «In che anno è stata aperta l'inchiesta contro Dell'Utri?», «Quale vertice internazionale presiedeva Berlusconi quando gli fu notificato dal pool di Milano un avviso di garanzia?», «Quale deputato è indagato in base alle testimonianze del cosiddetto teste Omega?». A quest'ultima domanda, i 18 mila aspiranti a una funzione di assoluta neutralità avrebbero potuto o dovuto rispondere: «a) Previti; b) Dotti; c) Pisanu». Ora, si dà il caso che l'onorevole Beppe Pisanu, oltre ad essere del tutto estraneo all'indagine basata sulle testimonianze del teste Omega - che secondo l'agenzia Adn-Kronos ha comunque definito in modo poco simpatico e signorile ecco, si dà il caso che l'onorevole Pisanu sia anche il presidente di un gruppo parlamentare, quello appunto berlusconiano. Per cui ieri ha fatto fuoco e fiamme contro «l'ignobile questionario», denunciandone «l'intenzione diffamatoria e proditoria con chiarissimi risvolti politici» e reclamando l'annullamento del concorso e la punizione dei responsabili. Altrimenti, ha spiegato in una conferenza stampa, «questa storia cadrq come un macigno sul confronto parlamentare che ricomincerà la prossima settimana». Nei quiz, ha proseguito il capogruppo di Forza Italia forte della solidarietà di tutte le forze politiche «l'impostazione è sempre pregiudizialmente orientata a una lettura unilaterale a favore dell'Ulivo». Inoltre, ha fatto presente, «molte domande sono cretine e vengono suggerite risposte ancora più cretine». A tamburo battente, con una nota fatta giungere agli organi d'informazione poco dopo la conferenza stampa, il presidente della Camera Violante «si è scusato per l'accaduto». Ha quindi dato mandato al Segretario generale - che lo stesso Pisanu ha sollevato da ogni sospetto di avviare un'inchiesta interna «per accertare le responsabilità in ordine agli errori compiuti nella predisposizione del testo». E' stata quindi convocata la commissione esaminatrice «per mia valutazione del caso». Un caso, occorre dire, senza precedenti per quanto riguarda l'inquinamento politico dei quiz. Perché sui concorsi più in generale, al contrario, almeno fino a qualche anno fa, prima cioè che una leva di dirigenti più giovani imprimessero una certa svolta moralizzatrice nei metodi di assunzione, l'andazzo era come minimo rilassato, a Montecitorio. Fino a suscitare scandalo, e grazie ai deputati radicali - polemiche a non finire. In altre parole, la lottizzazione era la norma, oltretutto fatta rispettare dai partiti con perfezione algebrica. Non solo. In Bella gente, un libricino garbato e crudele uscito nel 1992, un erudito di storia parlamentare come Mario Pacelli scrive di posti di lavoro a suo tempo acquistati dopo trattative in un bar del centro. E accenna alla triste vicenda di una funzionaria che per amore trafugò da una cassaforte i titoli dei temi di un concorso. Triste, la storia, perché in seguito venne tradita e si tolse la vita. Anche su questa istruttiva vicenda, in fondo, la commissione esaminatrice poteva fare qualche indovinello. (f. cec] A sinistra il presidente della Camera Luciano Violante A destra il presidente dei deputati di Forza Italia Beppe Pisanu

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