A Piazza Affari il colpo peggiore di Valeria Sacchi

A Piazza Affari il colpo peggiore A Piazza Affari il colpo peggiore Il Mibtelperde il 5,2%. Sprofonda il Brasile IL CASO EFFETTO MONICA U I Ut MILANO NA giornata nera, con borse flagellate da raffiche di vendite. A Milano cinque blueblue chips (tra cui Fiat e Banca Intesa) scendono ai minimi dell'anno, in Brasile è fuga di capitali, a Parigi la Société Generale perde il 12%, Madrid penalizza il Banco di Bilbao, il dollaro che scivola insieme a Wall Street affossa Francoforte mentre, al Liffe, i Btp future scalano un nuovo record trascinati dalla riscossa dei Bund future. Il panico delle Borse riporta in auge i titoli di Stato. Questa volta la Russia non c'entra, né si può accusare il Giappone. L'ombra lunga che oscura i listini del mondo ha i contorni cicciottelli dell'ex flirt di Bill Clinton, la bruna Monica Lewinsky. Il «cattivo» Kenneth Starr ha consegnato il malloppone pieno di accuse al Congresso, e le voci che il presidente degli Stati Uniti sia costretto a dimettersi riprendono a correre veloci. Uno scenario che il precipitare di New York rende di ora in ora più tangibile. Un colpo fatale per i mercati finanziari, già scossi dalle crisi dell'Asia e della Russia, dai problemi dell'America Latina. A fronte dei quali solo gli Stati Uniti e la Vecchia Europa costituiscono l'ultimo baluardo. Se la crisi politica scuote la grande America, chi ci salverà? E dunque meglio mettersi al riparo e correre a vendere, soprattutto quei titoli sui quali ci sono ancora margini di guadagno. Ecco quindi che le Borse europee e sudamericane ignorano la relativa tenuta dei mercati asiatici e la vicina soluzione moscovita con Ievgheni Primakov pronto a salire dalla poltrona di ministro degli Esteri a quella di primo ministro. E guardano oltre oceano, alle sensibili antenne del Dow Jones. Che indicano «pollice verso». L'Orso torna a scorrazzare liberamente lasciando morti e feriti sul campo, e il bollettino della giornata è uno di quelli che non si dimenticheranno facilmente. Francoforte perde il 5,82% penalizzando in modo pesante i titoli automobilistici e chimici, Parigi torna ai livelli di marzo, con una discesa del 4,6% e le banche tutte nel mirino, Zurigo scivola del 4,4%. In Sud America il Brasile sprofonda del 12%. Non va meglio a piazza Affari dove il Mibtel cala del 5,34% solo grazie ad un colpo di reni finale. A un'ora della chiusura infatti il crollo del Mibtel superava il 6%. Il giovedì drammatico vede il volume d'affari salire a 3600 miliardi ma la capitalizzazione di Borsa perdere, in poche ore, altri 42 mila miliardi (meno 13 mila dal picco di luglio) e l'indice arretrare ai livelli del febbraio scorso. La botta è durissima per le blue chips il cui indice, il Fib 30, scende di oltre il 7%. Cinque titoli guida toccano i minimi dell'anno, anche se alla fine recuperano qualcosa. Sono Banca Intesa (-8,35%), Fiat (6,29%), Fondiaria (-6,90%), Hdp (5,71%) e Parmalat (-7,79%). Ma sul resto del listino, «minimi» colpi¬ scono 67 valori mentre quattro «grandi» vengono sospese per eccesso di ribasso (San Paolo di Torino, Credit, Ina e Fideuram) e altre due, Comit e Imi, se la cavano per il rotto della cuffia. Insomma un giovedì da brivido che consiglia a due matricole, la Metalcastelli e la Banca di Genova e San Giorgio, di rinviare la quotazione. Dopo una partenza cauta ma non drammatica (meno uno e mezzo per cento) l'umore del mercato milanese continua a peggiorare, senza che nulla riesca a arrestare la caduta che, dopo mezzogiorno, diventa sempre più ampia in attesa di Wall Street, che non delude il pessimismo. La pressione dell'offerta è pesante, il fuggi-fuggi generale, nelle teste dei grandi e dei piccoli investitori c'è un unico chiodo fisso: vendere. «E'un sobbalzo molto forte», ammette il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani, «credo che continuerà tra sussulti anche molto forti. Ma nella parte del mondo in cui l'economia è più forte, Stati Uniti e Europa, c'è una situazione sostanzialmente buona, per cui credo che anche l'inciampo di oggi possa essere recuperato». «E' una flessione forte» osserva il leader di Cgil Sergio Cofferati e conclude: «E' un elemento di preoccupazione che dovrebbe consigliare a tutti i soggetti coinvolti di puntare ad un nuovo patto sociale». L'economista Alberto Quadrio Curzio parla di «forti oscillazioni sulle quali è difficile prefigurare un andamento futuro», il presidente di Confindustria, Giorgio Fossa, invita a «non farsi prendere dal panico». Bill Gates filosofeggia: «I mercati hanno i loro alti e bassi, ma io per natura sono ottimista», Leonardo Del Vecchio minimizza il crollo di Wall Street (dove la sua Luxottica è quotata) e afferma che questo è «il momento buono per investire in Borsa». Con lui sono d'accordo i grandi gestori. Francesco Taranto, amministratore delegato di Prime, si dice certo che «il ritorno a un anno di un investimento azionario sia migliore di uno obbligazionario», e Gianluigi Costanzo, direttore generale di Caboto Gestioni, ammonisce: «E' tardissimo per vendere. Meglio tener gli occhi aperti sulle opportunità di acquisto». Valeria Sacchi Frenesia a Wall Street Nei locali dello Stock Exchange si è celebrata un'altra seduta all'insegna dell'Orso