Lo Studio Ovale dulla serratura di Andrea Di Robilant
Lo Studio Ovale dulla serratura Lo Studio Ovale dulla serratura La verità spazza le leggende di 8 mesi FANTASIA E REALTÀ' WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E allora cosa dice il Rapporto Starr sull'ormai celeberrimo sigaro? E' davvero del Presidente quella macchia sul vestito blu «da cocktail» di Monica? E c'era una seconda stagista, oltre alla Lewinsky, che frequentava segretamente l'Ufficio ovale? Dopo otto mesi di indiscrezioni, di chiacchiere, di «leggende metropolitane», i fatti concreti di questa incredibile vicenda saranno a disposizione del pubblico: oggi tra le due e le quattro del pomeriggio (le otto e le dieci di sera in Italia) il rapporto di Kenneth Starr comincerà ad essere diffuso attraverso l'Internet sul sito del Congresso («Thomas»). La divulgazione di una valanga di particolari intimi permetterà finalmente di mettere insieme le tessere del grande puzzle a sfondo erotico che ha tenuto l'America (e il mondo) occupata per buona parte dell'aimo. E potrebbe avere un effetto devastante sull'immagine del Presidente. I dettagli più pruriginosi della sua relazione con la stagista non sono affatto il contorno di questa vicenda. Formano il cuore del rapporto - sono la dimostrazione, agli occhi di Starr, che il Presidente giurò il falso quando assicurò di non aver avuto «un rapporto sessuale» con Monica Lewinsky. Non solo il sigaro, dunque, e come veniva usato e chi dei due aveva avuto l'idea. Ma chi faceva cosa a chi, e come e quante volte e dove e in quale posizione. Clinton si è finora difeso sostenendo che i due si erano limitati al sesso orale e che a suo avviso questo non costituiva un «rapporto sessuale» completo perché lui si limitava ad un ruolo passivo. Ma pare che la Lewinsky abbia fornito una messe di particolari per descrivere un rapporto sessuale tutt'altro che incompleto, con partecipazione attiva e perfino fantasiosa da parte del Presidente. La divulgazione del Rapporto Starr permetterà finalmente di vederci chiaro su alcuni particolari che sono stati oggetto di chiacchiere per mesi, a cominciare dalla famosa macchia sul vestito di Monica. Si presume che il Dna preso dal liquido seminale sia effettivamente quello del Presidente, ma nessuno oltre a Starr e ai suoi collaboratori ha visto il rapporto dell'Fbi, che ha condotto l'esame. Dal punto di vi- sta delle indagini, tuttavia, la «macchia» ha perso molta della sua importanza dopo la confessione del Presidente. Aldilà dei dettagli intimi raccolti per dimostrare il reato di spergiu¬ ro, la lettura del rapporto permetterà di capire se il procuratore ha davvero raccolto elementi sufficienti per dimostrare che il Presidente ha commesso ostruzione di giustizia e abuso d'ufficio nel ten¬ tare di coprire le tracce della sua relazione. Chi scrisse il famoso memorandum che Monica consegnò a Linda Tripp - la grande accusatrice - nel quale venivano elencate le cose da dire e da non dire sotto giuramento? Fu Monica? La madre di Monica? Oppure qualcuno molto vicino al Presidente? E quale fu il ruolo del Presidente nel trovare mia sistemazione a Monica dopo la loro relazione? La Lewinsky fu trasferita dalla Casa Bianca al Pentagono dai collaboratori del Presidente. Monica cercò di tornare alla Casa Bianca, ma lo staff della Casa Bianca si ribellò. E il Presidente cinese al suo amico Vernon Jordan di trovarle una sistemazione a New York. Fu un tentativo di ricompensarla? Di metterla a tacere? Il Rapporto dovrebbe rispondere a questi interrogativi. E poi c'è la rubrica dei regali: il libro di poesie di Walt Whitman, le spille, le tazze che Clinton' comprò a Martha's Vineyard e diede a Monica e che lei restituì quando la loro relazione stava per diventare pubblica. Esistono due versioni. Betty Currie, la segretaria di Clinton, ha giurato che Monica li restituì spontaneamente. Monica ha giurato il contrario: fu la Currie a chiamarla e dirle «Credo che tu abbia qualcosa da darmi». La divulgazione del Rapporto Starr avrà un altro merito: quello di chiarire le tante «leggende» - voci mai confermate - che sono circolate in queste settimane. Si è detto di tutto - che c'era un'altra Monica, che c'era «mi giro di sette stagiste». Oggi sapremo se erano davvero chiacchiere infondate. Andrea di Robilant Il procuratore Kenneth Starr è convinto che il suo rapporto -#J$Sa3ren3uYre all'impeachment del Presidente
Luoghi citati: Italia, New York, Washington
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