IL SILENZIO DEGLI AMICI di Boris Biancheri

IL SILENZIO DEGLI AMICI IL SILENZIO DEGLI AMICI CON l'improvvisa consegna del rapporto del procuratore speciale Kenneth Starr al Congresso e con la dichiarazione che il rapporto è una base sostanziale e credibile per l'avvio di una procedura che può concludersi con la destituzione del Presidente degli Stati Uniti, la lunga commedia di cui Clinton è stato l'autore, il protagonista e la vittima, ha definitivamente cambiato registro. Di fatto non è più una commedia: gli arzigogoli giuridici per cui qualcosa che in nessun Paese moderno, e certo non in America, costituisce reato, diventa poi reato in una concatenazione di malevolenze da una parte e imperdonabili leggerezze dall'altra, quegli arzigogoli giuridici, e il loro strascico di fatterelli più goliardici che presidenziali, i vestiti macchiati e le stesse guance pienotte di Monica Lewinsky, tutto questo appartiene ormai al passato. Su quella che la maggior parte dell'opinione pubblica americana e mondiale ha trattato sino a pochi giorni fa come una storia disdicevole e ridicola, ma a conti fatti poco seria e da dimenticare più che da castigare, è sceso subitamente il gelo che precede gli avvenimenti che lasciano un segno nella storia. Già dalle apparizioni del presidente Clinton negli scorsi giorni, prima in Russia, poi in Irlanda, e poi, di ritorno negli Stati Uniti, nei suoi incontri con scolaresche accaldate o con rispettabili sostenitori del partito democratico, dalle sue imbarazzate, ripetute contrizioni e dall'ostinato silenzio di Hillary Clinton, si era avvertito che non c'era più da scherzare. Era cominciata come una faccenda di cui gli adulti parlano Boris Biancheri CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Clinton, Hillary Clinton, Kenneth Starr, Monica Lewinsky

Luoghi citati: America, Irlanda, Russia, Stati Uniti