Bers, il '98 sarà in rosso per la crisi di Mosca

Bers, il '98 sarà in rosso per la crisi di Mosca ll disavanzo nei primi nove mesi è di 300 miliardi Bers, il '98 sarà in rosso per la crisi di Mosca LONDRA, La Bers (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) ha annunciato ieri che la crisi finanziaria in Russia porterà perdite stimate 150 milioni di Ecu (circa 300 miliardi di lire) nei primi nove mesi di quest'anno. E, probabilmente, anche l'intero 1998 sarà «in rosso». La banca - creata nel 1991 per aiutare i Paesi dell'Est Europeo nel processo di trasformazione in economie di mercato - ha dovuto accantonare, il 31 luglio appena trascorso, 541 milioni di Ecu, a fronte di altrettanti crediti inesigibili, di cui 171 milioni di Ecu relativi alla Russia. Verso l'ex Paese comunista, suo maggior cliente, la banca ha diretto il 27 per cento dei suoi impegni complessivi. «Anticipiamo - ha detto ieri Steven Kaempfer, vice presidente per la finanza della Bers - ulteriori accantonamenti per il terzo trimestre, per riflettere l'iniziale valutazione del rischio dei recenti eventi che si sono verificati in Russia. Anche se ò chiaramente prematuro indicare i risultati per l'anno finanzario 1998 - ha aggiunto - si prevede una perdita, dopo cinque anni di utili». Nel primo semestre di quest'anno, cioè prima che emergessero le difficoltà in Russia, la Bers aveva invece registrato utili netti per ventinove milioni di Ecu, in rialzo rispetto ai precedenti 13. La Bers, guidata dal tedesco Horst Koehler, che ha iniziato a settembre il suo mandato quadriennale, conta sessanta azionisti: 58 Paesi, la Banca Europea degli Investimenti e la Comunità Europea. Il suo capitale ammonta in questo momento 20 miliardi di Ecu. [r. e. s.]

Persone citate: Bers, Horst Koehler, Steven Kaempfer

Luoghi citati: Londra, Mosca, Russia