Malpensa, rinvio con ultimatum di Francesco Manacorda

Malpensa, rinvio con ultimatum Mediazione di Bonino e Monti: Kinnock sospende la decisione sul nuovo scalo Malpensa, rinvio con ultimatum Sette giorni a Burlando per rifare il piano BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alla fine il rinvio per Malpensa 2000 è arrivato. Una lunghissima telefonata tra il ministro dei Trasporti Claudio Burlando e il Commissario europeo Neil Kinnock martedì sera alle 21 e poi ieri mattina alle 8 il pressing finale dei Commissari italiani, Emma Bonino e Mario Monti, hanno convinto Kinnock a evitare la bocciatura del nuovo progetto italiano che - con una trattativa ormai avviata - sarebbe suonata come un inutile sgarbo al governo italiano. Così, con una decisione nata dalle aperture italiane, dagli sforzi dei nostri Commissari e dalla mediazione del presidente Jacques Santer, la Commissione si è limitata a «considerare che il piano del governo italiano» di ripartizione del traffico acreo tra Linate e Malpensa «è discriminatorio e di conseguenza incompatibile con il diritto europeo». Un giudizio negativo, certo, ma in nessun caso una bocciatura vera e propria dei decreti Burlando. Anzi - e qui sta la svolta intervenuta tra martedì notte e ieri mattina - la Commissione «ha deciso di soprassedere all'adozione della sua decisione fino al 16 settembre, dato che il governo italiano ha indicato ieri (martedì, ndr) sera che stava lavorando a una modifica del suo sistema di ripartizione». L'equazione è semplice: se l'Italia modifica la sua legge in modo soddisfacente per Bruxelles, mercoledì non ci sarà alcuna bocciatura; se non lo fa «la decisione negativa sarà presa il 16 settembre» con un voto dei Commissari. «Spero fortemente che nei prossimi giorni possano essere stabilite in comune con le autorità italiane - dice Kinnock - delle regole rivedute e compatibili con il diritto comunitario, così da permettere alla Commissione di non prendere una decisione negativa il 16 settembre». L'arma della bocciatura, quindi, resta teoricamente carica e pronta a scattare, come Kinnock non si stanca di ripetere: «Ogni ulteriore negoziazione non si potrà estendere per più di qualche giorno, il limite di tempo è ormai assoluto e ci saranno conseguenze inevitabili se non si dovesse trovare un'intesa». Ma che l'intesa sia vicina pare ormai sicuro: appena saputo che la Commissione non avrebbe pronunciato il temuto «no» Burlando ha preso un aereo di Stato e si è precipitato a Bruxelles, dove dalle cinque alle otto passate è rimasto in un nuovo faccia a faccia con il Commissario britannico. Un'atmosfera di rinnovato idillio guastata solo da un duro giudizio di Romano Prodi che, intervistato ieri mattina a «Radio anch'io», ha parlato di Malpensa come un caso di «interesse nazionale» che è «stato ingiustamente calpestato». «Prodi è un grande uomo politico e un caro amico - getta acqua sul fuoco Kinnock - e mi sarei meravigliato se su questa questione non avesse reagito in maniera esplicita». A spingere verso un'intesa è anche l'impegno di Bonino e Monti. «Siamo riusciti a mettere su una pista accettabile un dossier che tendeva a uscire dai bi nari e, se permettete, anche dai toni - commenta la Bonino - perché sia mo convinti della buona fede del governo italiano». E a Palazzo Chigi, spiega Monti, «abbiamo fatto arri vare il senso di grandissima urgen za e della necessità di modifiche so stanziali» al decreto Burlando. Ma quale sarà il succo del negoziato? Le proposte avanzate da Burlando a Kinnock giovedì scorso sono la base di partenza accettata in linea di principio anche dal Commissario, ma adesso andranno completate con le cifre. In particolare Burlando dovrebbe emanare nuovi decreti in cui si lega l'attività a pieno regime di Malpensa 2000 al completamen to dell'autostrada e del treno-navet ta con Milano, e si propone che la gradualità nell'entrata in funzione di Linate sia assicurata dal fatto che una percentuale dei voli di ciascuna compagnia resti a Linate. Su questo punto anche la Commissione sembra aver ormai rinunciato alla richiesta di lasciare nel vecchio aeroporto milanese tutte le tratte utilizzate da oltre 400 mila passeggeri l'armo per accettare - anche se con alcune clausole - il criterio della divisione percentuale, quel che resta da decidere sono appunto le quote di voli che spetteranno a ciascuna compagnia nei due aeroporti. La posizione della Commissione del resto chiara: visto che Alitalia potrà portare passeggeri al suo hub di Fiumicino da Linate, lo stesso diritto dovrà esser garantito alle compagnie straniere. Sono questioni che, ora che il negoziato si è sbloccato a livello politico, dovranno risolvere i tecnici di Roma e Bruxelles. Ieri sera intanto, come si erano promessi nella telefonata di un'ora e mezzo mercoledì sera («più lunga di quelle di mia figlia, che pure sono eterne», scherza Kinnock) il Commissario e Burlando hanno suggellato la tregua a cena. Francesco Manacorda » É ***** *k * Il ministro dei Trasporti Claudio Burlando. Nella foto grande, un'immagine della Malpensa

Luoghi citati: Bruxelles, Italia, Milano, Roma