2000, rinasce la torre di Babele

2000, rinasce la torre di Babele Dovrà polverizzare tutti i record: 300 piani, 100 mila abitanti, 368 ascensori, giardini e ospedali 2000, rinasce la torre di Babele Un grattacielo di 1228 metri per Hong Kong MADRID NOSTRO SERVIZIO Persino Giulio Venie ci rimarrebbe di stucco: arriva la «torre-città-bionica», un megagrattacielo alto la bellezza di 1228 metri, 300 piani con 368 ascensori che uniranno i 12 «quartieri» alti ognuno 80 metri. All'interno ospedali, asili nido, scuole, commissariati di polizia, uffici. Un progetto dello studio architettonico madrileno «Cervera y Pioz», costo stimato 15 miliardi di dollari, che dovrebbe sorgere su di un'isola artificiale creata ad hoc nella città cinese di Hong Kong. Il plastico del progetto, di 4 metri, che sarà presentato oggi a Càceres (Estremadura) m anteprima mondiale, sembra un gigantesco missile a tre stadi. «La "torre-cittàbionica sarà alta più di tre volte l'Empire State Building di New York (381 metri, ndr) e quasi tre i due skyseraper gemelli più alti del mondo, quelli malesi di Kuala Lumpur (450 metri, ndr) - ci anticipa en¬ tusiasta Xavier Pioz, presidente dello studio architettonico e ideologo del fantascientifico progetto -. Abbiamo pensato a Hong Kong, perché lì ha sede una delle nostre rappresentanze e perché la densità della popolazione è altissima». «E' già pronto lo slogan che ha già entusiasmato l'amministrazione della ex colonia inglese con cui siamo in contatto: "I Dragoni fanno i nidi nelle torri più alte" - prosegue Pioz, 43 anni, architetto famoso in Spagna e nel mondo per il suo Centro de Salud Mental Santa Isabel di Saragozza, un immenso nosocomio a forma di chiocciola -. La nostra filosofia deriva dalla bionica, la scienza che studia l'applicazione della biologia alla progettazione e realizzazione di progetti che simulano il funzionamento di organi ed apparati degli esseri viventi: nel nostro caso, la struttura degli alberi». «Il progetto è costato sette anni di lavoro e vi hanno partecipato più di cento persone, 50 del nostro studio e il resto di prestigiose università spagnole di cui non posso ancora rivelare il nome - continua cauto Pioz, che ha appena inaugurato a Voronezh, la periferia industriale di Mosca, un "minigrattacielo" di cento metri -. Per il gigantesco finanziamento si sono già interessate multinazionali cinesi ed europee. Anche qui non posso dirle i nomi. Il plastico farà il giro del mondo, ce l'ha chiesto per esporlo anche l'Università di Architettura di Venezia, e lo presenteremo ad Hong Kong alla fine del 1999. Toccherà ai cinesi decidere se costruirlo o no». I problemi di ingegneria da risolvere sono immensi come la mole della «torre-città bionica». Il materiale impiegato, e su cui si sta ancora studiando, è di uno speciale cemento armato microstrutturato ad alte pressioni, tra le 10 e le 12 volte più resistente di quello normalmente impiegato neh'edilizia. La base, un'isola artificiale, avrà un diametro di un chilometro. Gli ascensori raggiungeranno la velocità massima di 10 metri al secondo, permettendo agli «abitanti bionici» di raggiungere la cima in appena 2 minuti. La punta del «missile» può sop- portare un movimento pendolare di 1,2 metri in ogni direzione. I sistemi di sicurezza, altro gran problema, sono stati studiati in modo tale che, in caso di incendio, ogni «quartiere» venga automaticamente isolato dagli altri. Per mettersi in salvo si dovranno percorrere solo 40 metri. «Ad una megalopoli che registra una densità di 7 metri quadrati per abitante, noi offriamo la soluzione - conclude fiducioso Pioz -. E contiamo di cominciare a costruire nel 2000». Gian Antonio Orighi Progettato da architetti spagnoli potrebbe nascere su un'isola artificiale GRANDE CATTEDR. PIRAMIDE DI DI GIZA LINCOLN 146 m 160 m TORRE EIFFEL 299 m CHRYSLER BUILDING 318 m EMPIRE WORLD SEARS PETRONAS STATE TRADE TOWER TWINT0WERS, BUILDING CENTER 443 m K.LUMPUR 381 m 423 m 452 m

Persone citate: Cervera, Gian Antonio Orighi, Salud, Xavier Pioz