Eltsin tace, parla il generale Lebed
Eltsin tace, parla il generale Lebed Tarda il nome del candidato premier per la 3a votazione, Ziuganov brandisce l'impeachment Eltsin tace, parla il generale Lebed «Pronto ad assumermi la responsabilità del Paese» MOSCA NOSTRO SERVIZIO Da più di due settimane la Russia non ha un governo. Da due giorni, a quanto pare, nemmeno un presidente. Dopo che la Duma ha bocciato per la seconda volta, lunedì scorso, Viktor Cernomyrdin, il potere sembra paralizzato. Boris Eltsin tace e questa pausa, ora dopo ora, assomiglia sempre di più non a una mossa tattica, ma a un sintomo di smarrimento e impotenza. La notizia principale della giornata di ieri è l'assenza della notizia: quella della lettera con la quale il Presidente ripresenta il premier per la votazione finale. A intervalli di qualche ora, il Cremlino annunciava che il documento non era ancora stato firmato. E, soprattutto, nessuno sa il nome che Eltsin scriverà in questo lettera. Perfino il portavoce presidenziale Serghej Jastrzhembskij, maestro delle allusioni, ieri sembrava sinceramente sconcertato: «Non ne so niente», ha detto. Cernomyrdin, Primakov, Luzhkov: il toto-premier si fa sempre più frenetico man mano che a Mosca si sviluppano, nel segreto totale, convulse trattative. Eltsin ha ieri ricevuto nella sua dacia di Gorki9 Cernomyrdin e il ministro degli Esteri Evghenij Primakov, ritenuto da molti una candidatura vincente, in grado di conciliare opposizione e Cremlino. E il candidato numero uno dei comunisti, Jurij Masliukov, ex ministro dell'Industria, è stato ieri convocato dal braccio destro di Eltsin, Valentin Jumashev, capo dell'Amministrazione presidenziale. Da tutti questi incontri per ora non è uscito nulla che prometta l'avvicinarsi di una soluzione alla crisi di governo. E' nel frattempo a Mosca è riapparso un altro candidato alla guida del governo: Alexandr Lebed. Il governatore di Krasnojarsk ha smentito di voler prendere il posto di Cernomyrdin, ma subito dopo ha detto di essere pronto «ad assumersi la responsabilità» in caso di aggravamento della crisi. L'unico che ha una visione chiara della situazione sem¬ bra Jurij Luzhkov, anche lui candidato del Pc. Dopo aver incontrato Jumashev e il premier designato, il sindaco di Mosca ha affermato che Eltsin insisterà sulla candidatura di Cernomyrdin: «Bisogna conoscere il carattere dell Presidente». Molti infatti non escludono che la pausa presa da Eltsin serva a cercare alleati per Cernomyrdin. Ma la Duma appare fermamente intenzionata a bocciarlo per la terza volta. E Ghennadij Ziuganov ieri ha praticamente posto un ultimatum a Eltsin: la Duma esaminerà la candidatura di Cernomyrdin - se verrà ripresentata - solo dopo aver avviato la procedura di impeachment contro il Presidente. Il Pc, comunque, aproffitta della debolezza del Cremlino per alzare la posta. Se ieri mattina Ziuganov chiedeva un governo di centrosinistra, nel quale i comunisti erano disponibili ad accontentarsi di cariche secondarie, in serata annunciava di essere pronto ad assumersi tutta la responsabilità di governo. Con un programma copiato dai tempi dell'Urss: lavoro garantito, sanità e istruzione gratuite, nazionalizzazione dell'industria e lotta contro la «concorrenza sleale» dei produttori stranieri. Un piano opposto al pacchetto di misure urgenti varato ieri dal Cremlino per salvare l'economia agonizzante. Ieri la Banca Centrale ha ripreso a sostenere il rublo, che in un giorno ha riguadagno il 24 per cento del suo valore. Ma, secondo le statistiche ufficiali, dall'inizio di settembre i prezzi sono saliti di più di un terzo. E ieri la Duma - fedele alle sue stravaganti idee sul mercato - ha chiesto a Eltsin di introdurre un controllo sui prezzi per «salvare il popolo dalla fame». Anna Zaf esova Il Pc pubblica un programma di governo ispirato all'Urss: lavoro garantito e rinazionalizzazioni Soldati raccolgono patate nella campagna attorno a Mosca. Nella foto piccola, il generale Lebed
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