« Prima dicano sì alla commissione»

« Prima dicano sì alla commissione» « Prima dicano sì alla commissione» Frattini: quante contraddizioni nel centrosinistra Onorevole Frattini, voi del Polo l'altro ieri avete respinto la proposta dì discutere la commissione su Tangentopoli nell'ambito nelle riforme. Ora come rispondete al pacchettoGiustizia dell'Ulivo? «Per ora vedo proposte di duo tipi: il condono alla Di Pietro o l'indulto generalizzato, come nel documento uscito ieri. E c'è un'enorme contraddizione. Mi spiego: quando abbiamo proposto la commissione d'inchiesta, l'Ulivo ci ha risposto non si poteva fare perché avrebbe interferito con i giudicati e con le sentenze della magistratura. Bene, che cosa propongono ora? Di colpire proprio l'unico aspetto che noi consapevolmente non volevamo sfiorare, cioè la verità giudiziaria. Il Polo non può interferire, ma l'Ulivo, con l'indulto, si concede la possibilità di cancellare le sentenze, interferendo al massimo livello con la magistratura. Dicono che noi prepariamo le bucce di banana per i giudici, e loro ne vogliono cancellare le sentenze. E' un atteggiamento davvero curioso, una grave contraddizione». Ma dal punto di vista tecnico, il pacchetto come lo giudicate? «Guardi, noi pensiamo che la partita col passato vada chiusa solo dopo aver conosciuto e ricostruito tutta la verità storico-politica della stagione della corruzione. Non si può proporre, ora, una sorta di perdono generalizzato che, sotto sotto, non consentirà più di distinguere tra chi ha preso i soldi per sé e chi li ha presi per il partito. Tra chi è stato concusso e chi è stato corrotto. Insomma prima la commissione, poi si discute il resto». Ma se la temperatura sulla giustizia non fosse così alta, non crede che Polo e Ulivo potrebbero discutere la piattaforma dell'Ulivo? «Sì. Si potrebbe discutere, ma con alcune pre-condizioni: rileggere le ragioni storiche e politiche per cui la corruzione è nata, scoprendo come mai alcuni partiti avevano sistemi di finanziamento illegali più ido¬ nei a essere coperti rispetto ad altri». Scusi, sta dicendo che è stato più semplice scoprire le tangenti prese da de e psi, mentre i finanziamenti illeciti ad altri sono ancora sconosciuti? «Certo. E parlo del partito comunista. L'altro dubbio da sciogliere, una volta convinti che tutti i partiti della prima Repubblica hanno avuto responsabilità storiche nella stagione della corruzione, è questo: è opportuno cancellare le conseguenze penali delle condanne?». Lei come risponde? «Io dico: se noi scoprissimo che la verità giudiziaria ha evidenziato solo una piccola parte dell'universocorrazione, allora le risposte potrebbero essere due: proposta Ulivo - cioè indulto motivato con l'ingiustizia sostanziale della situazione che abbiamo scoperto - , oppure, e questa proposta andrebbe sottoposta al giudizio dell'opinione pubblica, mandare sotto processo chi l'ha fatta franca. Giustizia vorrebbe che si facesse così, no?». Scusi, ma a Venezia il pm Nordio non indaga da anni sulle presunte tangenti rosse? «Certo, ma il dottor Nordio sta indagando solo su alcune cose. Possiamo noi escludere che in altri luoghi esistano vicende non portate alla luce? Io non dò colpe ai magistrati, ma qualcosa magari è sfuggito loro. E se scoprissimo che c'è un'area di corruzione ancora coperta? Se venisse alla luce grazie alla commissione d'inchiesta, allora l'indulto sarebbe ima soluzione che fa bene al Paese o avrebbe l'effetto di un grande colpo di spugna? Come vede, per discutere positivamente la proposta dell'Ulivo è indispensabile fare prima la commissione». Ma le regole del futuro, quando volete scriverle? Solo dopo i lavori della commissione? «No, la ricerca della verità storicopolitica per il passato, la riflessione su come chiudere quel periodo e la scrittura delle regole per il futuro possono essere fatte contestual- mente. Mesi fa avrei preferito aspettare prima gli esiti della commissione, ora non più». A questo punto viste le vostre risposte all'Ulivo, difficilmente il 23 il Parlamento voterà la commissione, no? «Guardi, io penso che nell'Ulivo da qui al 23 potranno prevalere le voci dei tanti, da Brutti a Pellegrino a Pisapia, che in quella coalizione sostengono quello che tutti noi speriamo. Diciamoci anche un'altra cosa: se voterà contro la commissione, il centrosinistra come farà a spiegare alla gente ima scelta che sembra un bavaglio nella ricerca della verità su un fenomeno così importante? Loro si spendono come lo schieramento della chiarezza: sulla mafia, sui sequestri di persona, sulle trattative in carcere per Ciro Cnillo, sulle stragi e sullo stragismo. Come faranno, ora, a dire che voglionos far calare la nebbia su Tangentopoli? Rischiano l'autogol, e lo sanno». Flavio Corazza «Sui provvedimenti per il futuro il dialogo è possibile Ma prima la verità sul passato» II presidente del Comitato parlamentare di controllo sui Servizi Franco Frattini, di Forza Italia

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