Violante di Maria Grazia Bruzzone

Violante Violante «Riconvocare la Bicamerale» FORMIA DAL NOSTRO INVIATO Nel pieno della polemiche sulla giustizia Luciano Violante riafferma con forza la necessità di varare la commissione parlamentare d'inchiesta su Tangentopoli «per non lasciare ai giudici il potere di definire politicamente cos'è stato il fenomeno della corruzione in Italia». Quanto alle riforme istituzionali, rilancia la Bicamerale, proponendo che il suo ufficio di presidenza si riunisca ancora una volta «per dire una parola chiara sul futuro». E alla fine, in risposta a Mancino e forse con un occhio all'ipotesi appena fatta da Prodi (che le riforme possano essere un tema di governo) avvisa secco: «La Bicamerale e l'articolo 138 non sono la stessa cosa. La prima presuppone un patto con l'opposizione, mentre col secondo si va avanti a colpi di maggioranza. Ed è chiaro che se poi non funziona, la legislatura è destinata a chiudersi». Il presidente della Camera parla alla festa nazionale del ccd rn un dibattito sul «dopo Bicamerale» al quale è stato invitato insieme al presidente del Senato Nicola Mancino. Ma il tema della riforme istituzionali s'intreccia strettamente, e non da oggi, a quello della giustizia e della commissione d'inchiesta sulla quale dovrà pronunciarsi la Camera il 23 settembre. Per il presidente, la questione giustizia - e la commissione d'inchiesta - è dunque preliminare. «So bene che la mia opinione diverge da quella del mio partito», premette. E non si trattiene dal lanciare una frecciata al capogruppo ds: «Come ha detto Mussi, io non voto. Ma mi sono ispirato a un intervento in aula dello stesso Mussi, quando era favorevole alla Commissione». Poi Violante spiega perché la commissione d'inchiesta è importante farla: sulle grandi questioni che attengono le stragi, la P2, la mafia, il Parlamento ha sempre dato la sua opinione politica, e non inutilmente. E credo che anche questa volta non possa sottrarsi alle sue responsabilità». Quanto alle preoccupazioni di rissa permanente, che Violante condivide, ritiene che si possano attenuare con i famosi «paletti», ma parla di interruzione «nell'ultimo periodo del semestre bianco», non di farne iniziare i lavori «dopo l'elezione del Capo dello Stato». Mancino pare molto più sfumato. Sulla Commissione su Tangentopoli si limita a preersare che la Costituzione par-la di commissione «di inchiesta» e non si può trasformarla in commissione «di indagine» con uan legge ordinaria. Quanto alle riforme, sgombra il terreno dalla proposta di assemblea costituente che avanzano alcuni partiti: «Significherebbe depotenziare Camera e Senato che hanno poteri costituenti». Maria Grazia Bruzzone

Persone citate: Luciano Violante, Mancino, Mussi, Nicola Mancino, Prodi

Luoghi citati: Italia