Nasce il figlio a comando di Ferdinando Camon
Nasce il figlio a comando Partoriti negli Usa i primi bimbi di sesso predeterminato Nasce il figlio a comando ECCOLI, sono arrivati: i primi bambini a sesso predeterminato. In America. Undici coppie volevano undici femmine, ne son venute fuori dieci. Una percentuale enorme, tenuto conto che la natura distribuisce le possibilità equamente, tra maschi e femmine: 50 a 50. E così, non siamo arrivati soltanto a «vedere» il sesso del nascituro, mesi e mesi prima che nasca: siamo arrivati a sceglierlo, imponendolo alla natura. Oggi le donne incinte hanno col figlio che nascerà un rapporto assolutamente diverso da quello che avevano le loro madri. Per le loro madri, lo sforzo e il trauma del parto erano superati dalla bramosia di sapere, subito, cosa avevano fatto, un maschio o una femmina. Ora lo si sa fin da sei masi prima che nasca. Una volta si diceva: «Lo chiamerò Luca se maschio, Marina se femmina». Dubbio sparito: lo si chiama «Marina» fin da quando tira i primi calci. Ci sono anziani di sessantanni che, in tutta la vita, hanno avuto meno foto rispetto alle bambine che na¬ sceranno fra due mesi: ogni mese riempiono di fotogrammi una videocassetta di mezz'ora, si vedono manine, piedini, bocca, perfino occhi. Il sesso lo nota solo il radiologo. Nella cassetta che ti dà lo indica con la bacchetta. Pareva un miracolo. E' anticaglia. Ora il sesso si scrive sul contratto che si fa con la clinica, prima della feconda. ;one. Il contratto prevede un prezzo se il sesso sarà quello pattuito, altro prezzo, molto più basso, se il sesso sarà quello indesiderato. Dicono: i bambini che nascono col sesso prenotato dai genitori, sapranno subito di essere voluti e amati. E gli altri? In America son nate dieci donne su undici prenotate. Che perfida astuzia. Serve a far accettare il metodo, senza drammi. Perché un conto è la coppia che ha due maschi e vuole una femmina, o viceversa. Altro conto sarà quando la Cina vorrà 100 maschi su 100. Il sesso predeterminato non è un passo verso l'armonia, è l'esatto contrario. Ferdinando Camon
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