Bel tempo a Piazza Affari ma il mercato non si fida di Zeni

Bel tempo a Piazza Affari ma il mercato non si fida Bel tempo a Piazza Affari ma il mercato non si fida MILANO. Tutti ad aspettare Wall Street, la grande Borsa, e alla fine Wall Street ha ridato la carica: toro, toro, di nuovo toro a Londra come a Parigi, a Francofone come in Piazza Affari. Nessuno sa quanto durerà, se qualche ora soltanto o qualche giorno: ma che importa? «Oggi è andata bene, domani si vedrà», è la sintesi obbligata di una Borsa che naviga a vista stretta, com'è, tra scenari di crisi (quella politica ed economica in Russia, per esempio) e la due giorni di rialzo, +2,41% lunedi e +2,42% ieri, che ha rianimato i cuori. Son tornate a rifiorire le compere da due giorni, ma soprattutto ieri, in Piazza Affari, e il contro- valore degli scambi (3 mila miliardi) è lì a dimostrare che le parole del presidente della Fed Alan Greenspan hanno fatto breccia sui mercati confermando la sensazione che siano allo studio le possibili contropartite alla crisi. Così se Parigi ha chiu¬ so in rialzo del 2,93%, Francoforte e Zurigo hanno addirittura superato il 3% lasciando per un giorno alle spalle una Piazza Affari dove l'indice Mibtel era su del 2,83% dieci minuti prima della chiusura ed è poi sceso a + 2,42% sull'onda dei realizzi di chi ha voluto monetizzare subito i guadagni (forti) della giornata. Potenza di Wall Street. Prima della sua partenza a razzo, tutte le Borse europee erano in rialzo ma non troppo, rassicurate dal buon andamento dei mercati asiatici (Hong Kong su dell'1,39% e Tokyo dello 0,83%) ma con le antenne puntate su New York: come aprirà Wall Street dopo il lungo weekend del Labor Day? La risposta arriva alle tre e mezzo col primo indice Dow Jones su di 56 punti che in mono di un'ora schizza in rialzo di 300. In pochi minuti si materializza la seconda giornata consecutiva da toro. Piazza Affari segue l'esempio di Parigi, Zurigo e Francoforte, partita tranquilla ( + 0,75%), rimasta a lungo tra il 4 0,8% e il +1%, alle quattro sfiora il 3% per poi chiudere a + 2,42%. Va su di tutto, Tini (+4,41%) e Telecom ( + 2,55%), che sono la polizza d'assicurazione nei tempi incerti. Ma il gran rimbalzo tocca soprattutto i titoli più penalizzati nelle ultime settimane, i bancari, gli assi¬ curativi. Per mesi le banche avevano tenuto le posizioni di testa nella hit parade degli acquisti: Comit e Bancaroma per via delle voci di matrimonio, ma anche Intesa, Credit, Rolo... Poi, di colpo, qualche settimana fa, in pieno orso, il contrordine: tutti a sbarazzarsi delle banche, compresi gli investitori esteri che di banche made in Italy avevano riempito i loro portafogli, con la speculazione prontissima ad accodarsi un po' per necessità (visti i prezzi raggiunti) e un po' per scelta (tanto, era la voce diffusa, il matrimonio tra Comit e Bancaroma non ci sarà). Adesso nuova marcia indietro, gli stranieri restano (per ora) alla fine¬ stra, ma tra gli italiani chi ha fatto due conti ha capito che ai prezzi raggiunti in Piazza Affari da banche e assicurazioni sarebbe una follia non ricomprare. Così, ieri, nonostante le prese di beneficio finali, la nuova corsa all'acquisto ha spinto di tutto, Ina (+4,63%) e Credit ( + 6,19%), Comit (+3,08%), Banca di Roma (+7,31%) e Mediobanca ( + 4,25%). Male (anche per colpa di una sospensioni; causata da un ordine errato) la Bnl (-2,84%), benissimo (+7,33%) l'Olivetti, meno bene di lunedì (+1,52%) l'Eni dopo le smentite su un'opa imminente su Enterprise Oil. Armando Zeni Seconda giornata di Mibtel in rialzo In netta evidenza telefonici e banche

Persone citate: Alan Greenspan, Intesa, Rolo, Tini