Zjuganov a Cossutta di Antonella Rampino
Zjuganov a Cossutta Zjuganov a Cossutta «Anche a Mosca vorremmo fare il centrosinistra» MOSCA Armando Cossutta DAL NOSTRO INVIATO Al centro del colloquio di ieri tra il leader comunista Gennadi Zjuganov e Armando Cossutta c'è stato il centrosinistra. Niente a che vedere con il parallelo colloquio al numero 10 di Downing Street tra Blair e D'Alema, naturalmente. Ma, appena entrato nella stanza al nono piano della Duma, Cossutta si è sentito ricordare dall'uomo che controlla la maggioranza del Parlamento russo, e che ha già affossato due volte il premier Cemomydin, il suo precedente incontro con Prodi. E, a quanto riferisce un testimone oculare dell'incontro, Zjuganov ha subito detto di essere interessato non solo a un rafforzamento dei rapporti con Rifondazione, ma anche con le altre forze politiche, intendendo con questo le varie componenti del centrosinistra italiano. Il perché, Cossutta l'ha appreso subito dopo. Nell'incontro, i due comunisti si sono scambiati informazioni e opinioni sulla situazione dei rispettivi Paesi. Zjuganov ha detto che in Russia esiste una maggioranza di centro-sinistra del 90 per cento, che essa corrisponde esattamente allo schieramento progressista presente nella Duma, e che solo usando politicamente questa maggioranza si possono risolvere tutti i problemi dell'attuale crisi. L'idea di Zjuganov è insomma un po' quella di trovare un Prodi per la Russia, ovvero un premier moderato, ma di sinistra che possa essere eletto con i voti di quello schieramento. Ma Zjuganov ha rifiutato di dire, ai giornalisti come a Cossutta, il nome di questo candidato, «perché come lo dico, Eltsin lo impallina». E quando è toccato a Cossutta delineare la situazione italiana e la posizione di Rifondazione, Zjuganov è stato introdotto non ai misteri della diarchia con Bertinotti, ma alla necessità della «svolta» nella politica economica di Prodi, con particolare riguardo alla disoccupazione e alle esigenze delle classi lavoratrici. Oltre, ovviamente, all'elencazione dei risultati ottenuti ((per salvaguardare i diritti del nostro popolo». Cossutta ha insomma parlato come il presidente di tutto il partito, e ha poi invitato Zjuganov in Italia. Zjuganov è tornato a sostenere che le Forze Armate siano schierate con le istituzioni, lasciando intendere che il loro molo è di presidio istituzionale, anche contro eventuali forzature di Eltsin. Cossutta, ed è stata l'unica valutazione espressa dal presidente di Rifondazione, ha detto che «le soluzioni, per la Russia, devono essere pacifiche e democratiche». Zjganov si è detto d'accordo, ma ha anche aggiunto che, se continua il braccio di ferro con Eltsin, non si può escludere l'eventualità di una «soluzione forte, extraparlamentare», e in quel caso «sono certo che il popolo russo scenderebbe in piazza». Naturalmente, in quello che era l'incontro al massimo livello tra i due partiti, è stata tracciata la via della comune intesa. Zjuganov ha raccontato gli incontri con Castro, e la ripresa dei rapporti con il partito comunista cinese. E poi è stato dato mandato agli altri componenti della delegazione, il numero due degli esteri di Rifondazione Fausto Solini (che ha smentito di essere in transizione verso l'ala cossuttiana) e i russi Melnikov, Bindiukov e Philipos di continuare i colloqui nei prossimi giorni. Terna, gli aiuti che alla Russia potrebbe dare l'Europa, la comune posizione contro l'allargamento alla Nato, e l'intento, invece, di rafforzare l'Osce. Antonella Rampino Armando Cossutta
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