«Transizione senza approdo»

«Transizione senza approdo» «Transizione senza approdo» 7/ cardinale Ruini: preghiamo per l'Italia LORETO. Una lampada si accenderà ogni mattina nella Basilica di Loreto, il più importante santuario mariano d'Italia. Nel 1994 Loreto ha visto la conclusione della «grande preghiera per l'Italia», voluta dal Papa; quattro anni dopo tocca alla «preghiera quotidiana per l'Italia», perché la lunga transizione nel Paese non solo non è conclusa ma «non lascia vedere punti di approdo solidi e rassicuranti». Così si è espresso ieri il cardinale Camillo Ruini, presidente dei vescovi, nonché Vicario a Roma, in un santuario gremito di personalità politiche, dal presidente del Senato Nicola Mancino, a molti presidenti delle Regioni. Da ieri la preghiera ha preso il via, accompagnata da un messaggio del Papa, che è stato letto ed ascoltato con grande attenzione. All'avvicinarsi del Terzo Millennio - ha scritto Giovanni Paolo II - «noi guardiamo a Maria. Col suo materno sostegno, il popolo italiano potrà così più facilmente discernere i segni dei tempi ed impegnarsi con coraggio e perseveranza all'edificazione di una società dal volto e dalla dimensione autenticamente umani». La lampada ha un doppio significato: ricorda ai cristiani che devono vigilare, ma anche «illuminare con la fiaccola della verità e dell'amore di Cristo le varie realtà sociali, politiche, culturali ed economiche dell'esistenza». A scendere più in concreto è toccato al cardinale Ruini, che ha ribadito l'impegno della Chiesa sul fronte dei «diritti della famiglia fondata sul matrimonio», i giovani, la «promozione del lavoro». Nessun riferimento alle vicende legate al cardinale di Napoli, Michele Giordano, né ai rapporti tra Stato e Chiesa. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vannino Chiti, ha commentato positivamente l'impegno della Chiesa. In Italia sono in atto profonde trasformazioni, ha rilevato, tuttavia «è altrettanto vero che gli italiani, alla fine, si ritrovano sempre vicini al grande ceppo di quei valori che derivano dalla tradizione cristiana». Ed ha poi ricordato che nell'ultimo incontro con i presidenti regionali il Papa ha sottolineato la necessità di coniugare autonomia ed unità ed è da questa consapevolezza che muove, secondo Chiti, «l'impegno di Regioni ed enti locali per una profonda riforma in senso federalista». A dare ragione alla Chiesa, anche il presidente del Senato, Nicola Mancino, presente ieri a Loreto, secondo il quale il rinnovamento iniziato negli Anni 90 «non è ancora compiuto». Il Papa vuole che l'Italia «faccia un cammino cristiano», ha spiegato ancora il cardinale Ruini. Un desiderio che vede allineati tutti i vescovi e si pone in diretta continuità con quel tema della «nuova evangelizzazione» che è il filo conduttore di tutto il pontificato ed è ora il programma operativo di fine millennio. Occorre annunciare il Vangelo con vigore a chi non lo conosce e con forza rinnovata a chi se lo è scordato. In singolare coincidenza, da domain fi¬ no a domenica, a Rimini, si riuniscono quasi duemila delegati di tutte le parrocchie per parlare di missione, cioè appunto come evangelizzare. Sarà il più affollato convegno ecclesiale degli ultimi anni e con molti spunti concreti, perché se i vescovi puntano ai classici temi della famiglia, della vita, della scuola, i missionari sono molto avanti sul fronte delle iniziative tipo il «commercio equo e solidale», che rende concreto un modello economico alternativo al capitalismo e al socialismo, in linea con la dottrina sociale proclamata proprio da Giovarmi Paolo II. Luca Tornasi Il presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Camillo Ruini In alto: il cardinale Carlo Maria Martini arcivescovo di Milano