FESTIVAL DEL FOLKLORE

FESTIVAL DEL FOLKLORE SUSA FESTIVAL DEL FOLKLORE Canti e danze dal mondo per «La castagna d'oro» f" T|| ARIANO, i libri di storia, ■aP'di una mitica «via Eram elea» che univa l'Alta Italia alla Spagna, teatro dell'eroico viaggio di Ercole tra i ghiacci delle Alpi. Alcuni vogliono la stessa strada percorsa dalla più storica, ma non meno leggendaria, traversata compiuta da Annibale e dal suo esercito di elefanti. Ora, questa strada, che valicasse le Alpi dal passo del Monginevro o da quello del Moncenisio, ha da sempre incrociato, sul suo tragitto, Susa, condizionandone inevitabilmente fisionomia e paesaggio, economia e vocazioni politiche. La città dei segusini, nata e cresciuta, dunque, come area di scorrimento e punto di transito, si è con il tempo arricchita dei contatti con artisti di passaggio, pellegrini, viaggiatori, mercanti e uomini di cultura. Se si tiene conto di questo passato da crocevia, non riesce certo difficile cogliere in quale fertile humus affondi le sue radici il Festival Internazionale del Folklore, che si terrà domenica 6 settembre, alle ore 15, nella suggestiva cornice dell'Arena Romana di Susa. La manifestazione, che quest'anno compie 33 anni, conserva ancora, nel nome di Festival della Castagna d'oro, il riferimento alle origini, quando i vari gruppi folkloristici, provenienti da tutto il mondo, non si limitavano come ora a semplici esibizioni, ma si affrontavano in una vera e propria gara, al vincitore o ai vincitori della quale sarebbe stata donata una castagna d'oro. Recentemente all'agone si è preferita la semplice rassegna e della castagna non è rimasto che il nome, anche perché il Festival ha cambiato stagione, slittando da ottobre, tempo di caldarroste, a inizio settembre. Piccole sfumature a parte, è l'ispirazione ad essere rimasta intatta. «La circostanza - spiegano con efficacia gli organizzatori - è occasione per un incontro culturale fra popoli diversi, che consente ai partecipanti di saldare fra loro frammenti di unità, dove unità non vuol dire uniformità. Nelle distinzioni si intuiscono partico- larità e si apprezzano risorse, mentre dalla conoscenza ha origine il rispetto». La tradizione popolare non è soltanto passato, insegna ormai da tempo il Festival, ma è anche, e soprattutto, presente. Danze, canti e musiche folkloristiche si confrontano, si «contagiano» e si comparano in una continua rielaborazione che è la loro storia. Una storia fuori dai luoghi comuni, creativa, ingenua ed elementare, che va presa sul serio perché specchio del pensiero, della cultura, del costume, della civiltà, dello spirito di un popolo. Ma veniamo al programma della manifestazione. La rassegna parte in sordina, venerdì 4 settembre e sabato 5, con l'esibizione dei gruppi nei paesi della vallata e raggiunge la città di Susa domenica 6 settembre. Alle ore 11,30 di domenica lungo le vie cittadine è prevista la sfilata in costume dei vari gruppi folkloristici ospiti, provenienti quest'anno dal Madagascar, dalle Filippine e dalla Bulgaria, con la partecipazione straordinaria dei Suonamboli e della Banda di Venaus. Il vero spettacolo inizia domenica pomeriggio, alle ore 15, nell'Arena Romana (in caso di maltempo al teatro Monsignor Rosaz, in via Madonna delle Grazie). L'apertura è affidata al gruppo folkloristico «Voroameri», composto da giovani provenienti dal villaggio di Mahaboboka, in Madagascar, che si esibirà in vivaci danze accompagnandosi con caratteristici strumenti in legno. Reduce da un grande successo di pubblico in Francia, ampiamente seguito dai media, il gruppo partecipa all'iniziativa grazie al contributo della Comunità Europea e dell'Associazione Nazionale per la Diffusione della Cultura. La seconda performance yedrà come protagonista il gruppo folkloristico «Sining Kumitang» di Batangas, nelle Filippine, già da tempo inserito nel circuito internazionale, che propone un ampio repertorio di danze e musiche. Ancora danze sulla scena con il gruppo folkloristico «Pastrina» di Montana, in Bulgaria, capace di riprodurre, nei movimenti e nei passi, ora un passato di guerra da cui emerge lo spirito ribelle e guerriero del popolo bulgaro, ora semplici momenti di vita quotidiana. A chiudere, dopo l'esibizione di un gruppo «a sorpresa», sarà il gruppo folkloristico di casa «Pro Susa», reduce da una tourné in Portogallo. Il costo del biglietto d'ingresso è di 10 mila lire per un posto a sedere sui gradoni e di 13 mila per la platea. Sono inoltre previsti sconti per anziani e bambini (5 mila lire sui gradoni; 7 mila in platea). Per informazioni e prenotazioni si può contattare la Pro Loco di Susa, al numero telefonico 0122/622.470. Irene Ainodei

Persone citate: Irene Ainodei, Susa