Il pensiero Debole

Il pensiero Debole Il pensiero Debole UN Romagnoli barattato con una Littizzetto. Eh... vi capisco... son colpi bassi... son danni psicologici gravi... che fare? Temo che l'unica possibilità sia accettare l'evento con la certezza manzoniana che «Iddio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per regalarne una più certa e più grande». Bon. E con questa botta di umiltà e di ottimismo parto. L'estate sta finendo (sempre massimo rispetto ai Righeira), crescono i primi funghi (anche nelle moquettes delle piscine), e i soliti ritardatari si tuffano sulle cassette dei pelati, ultimi contagiati dall'indebellabOe virus della salsa. Ma non quella brasiliana. In questi mesi estivi tonnellate e tonnellate di pelati sono stati strizzati, spellati e schiacciati, torchiati e infilati in qualsiasi recipiente trovato in casa. Perché il problema è anche questo: se ne fa talmente tanta, di 'sta salsa dico, che non si sa dove metterla. Ho visto salse rinchiuse in barattoli vuoti di omogeneizzati, altre agonizzanti in vecchi tubetti di collirio, altre ancora in taniche da venti litri. Perché? Perché quei pochi neuroni che ancora vagolano per le nostre teste non si abbracciano forte, non si prendono per mano e ci regalano comportamenti un pelino più sensati? Io ho due amici. Due. Una coppia. Ogni estate producono qualcosa come 150 barattoli di salsa. Si rovinano le ferie! Una follia se si tiene conto che comunque mi buon 40% dei contenitori esplode in cantina devastando gli scaffali. Tutto questo per poi invitarti a cena, farti la pastasciutta (mica le melanzane alla parmigiana...) e dire: «Senti che gusto! Niente a che vedere con i sughi in scatola!» Tu dici: «Sì» e loro son contenti. Fatto. A proposito di sugo. Quando ancora insegnavo alle medie, capitava che servissi io il pranzo ai ragazzini a mensa. Non era una forma di personale e malata abnegazione ma una decisione del collegio docenti, proprio per creare un clima famigliare in un posto che più che una scuola sembrava un riformatorio. E mi ricordo che quasi tutti i ragazzini saltavano la pasta (mediamente scottissima), venivano da me col piatto di plastica sotto il mento e con sguardo implorante dicevano: «Profe? Solo SUGO».

Persone citate: Littizzetto, Righeira