La ricetta vale solo in regione
La ricetta vale solo in regione Siciliano protesta La ricetta vale solo in regione Se il servizio sanitari; «nazionale», la prescrizione medica per la farmacia è «ragionale». Come dire che la ricetta emessa a Roma è accettata solo nelle farmacie del Lazio, qiì'jlla di Torino solo in Piemonte e così via. Se n'è accorto, suo malgrado, un legale palermitano, A. C, che in questi giorni è a Torino per assistere la moglie ricoverata alle Molinette. E vuole andarci fino in fondo: «Citerò l'Usi in tribunale per la negazione di un mio diritto, che è quello di essere assistito su tutto il territorio nazionale», dice. Cardiopatico, è stato ricoverato al Gemelli di Roma fino a pochi giorni fa: poi è stato dimesso con la prescizione di una serie di farmaci. Salito subito a Torino, ha presentato la ricetta alla farmacia delle Molinette e se l'è vista rifiutare: «Con questo documento le medicine le può ottenere solo nel Lazio». A. C. ha pensato di aggirare l'ostacolo facendosi rifare la ricetta da un medico locale. Su consiglio di un magistrato si è rivolto al Pronto soccorso delle Molinette: «Io - gli ha risposto un medico - non posso farle niente: posso visitarla e ripeterle la prescrizione, a pagamento s'intende». Il legale si dichiara «nauseato» da questo regionalismo burocratico. In Regione, all'assessorato alla Sanità, confermano che la ricetta vale nei limiti regionali e che le farmacie avrebbero difficoltà a spedirle nelle Usi di mezza Italia per ottenere i rimborsi. «Ma il servizio sanitario è o non è nazionale?», chiediamo. C'è imbarazzo dall'altra parte ma anche incredulità sul problema. Le Regioni pagano i ricoveri anche all'estero, oltre che su tutto il territorio nazionale, ma per i farmaci siamo al più stretto regionalismo.
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