Il nuovo catasto con neogeometri

Il nuovo catasto con neogeometri Scambio studio-lavoro per sei mesi Il nuovo catasto con neogeometri Eccoli i 16 neodiplomati geometri (5 sono ragazze) prescelti per lo stage all'Ufficio del Territorio, il «Catasto» come si chiamava fino a qualche tempo fa. «Maturati» a luglio all'istituto Guarini di via Saleno, voti dal 45 al 60. In una sala al secondo piano di corso Vinzaglio 8 ascoltano la lezione introduttiva dell'ingegner Salvatore Calabrese, responsabile del reparto gestionale. Spiega loro che dovranno collaborare alla trasformazione del materiale cartaceo in materiale informatico per le banche dati: un aiuto per recuperare l'arretrato che riguarda i fabbricati, una collaborazione per ridisegnare la cartografia. Sarà questa l'unica lezione teorica, perché da oggi cominciano a lavorare davvero, negli uffici con i computer, assistiti da personale qualificato che in breve dovrà renderli autonomi. Così dalle 8,30 alle 12,30 dal lunedì al venerdì. Totale 400 ore, lo stage si concluderà a febbraio. Retribuzione zero, ma paga l'esperienza. In attesa di capire quale dovrà essere il futuro di lavoro, di un'occupazione certa, per qualcuno è una parentesi hi attesa del servizio militare o di una specializzazione. Sembrano choccati più che entusiasti questi ragazzi. Forse intimiditi dal palazzone che nell'immaginario (ed in qualche misura nella realtà) rappresenta una cattedrale di pratiche polverose e impossibili. Invece scoprono che il futuro è già entrato nelle stanze con progetti informatici mirati al recupero dell'evasione e dell'abusivismo, ma anche e soprattutto ad un miglior servizio per gli utenti. «Un poco vi sfruttiamo - sottoli- Due stagisti, dalVallino e Lucia 'alto: Renzo no Fattibene nea l'ingegner Calabrese - Ma presto sarete in grado di capire e procedere da soli. Un approccio importante con un lavoro vero, esperienza sul campo». Quello stage nasce dalla collaborazione con l'istituto Guarini e la pubblica amministrazione, così come previsto da un decreto della scorsa primavera, collegato all'autonomia. Che ve ne pare ragazzi? Anna Maria Algozzoli dice che le piacerebbe un lavoro dipendente in una azienda solida «magari che si preoccupi della salvaguardia ambientale». Libera professione dice sicura Loredana Cinardo «mi piacerebbe molto, credo che l'esperienza di questi mesi sarà importante per orientarmi». Uno soltanto dei ragazzi, dice che proseguirà gli studi. E' Renzo Vallino che come voto di maturità ha raggiunto il 60: «Ho l'atto il test per ingegneria. Comunque vada seguirò il settore edile. Ecco perché desidero muovere i primi passi in questo ufficio». Prende tempo Luciano Fattibene che partirà per il servizio militare appena terminato lo stage: «Significa che ho davanti a me un anno e mezzo per decidere scegliere un corso post diploma che mi permetta di diventare tecnico della qualità nel campo della sicurezza». Sembra l'unico ad avere idee tanto chiare. Perché gli altri riassumono speranze o incertezze attraverso le parole di Giorgio Ruffa, Alessio Gensabella e Giorgio Tabbone, Andrea Busterna: «Sarebbe bello fare la libera professione. O forse anche un lavoro dipendente con posto sicuro». Maria Valabrega Due stagisti, dall'alto: Renzo Vallino e Luciano Fattibene